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The Mighty Mocambos: gli eroi tedeschi del funk con il nuovo album 2066 | Recensione | Streaming

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Nella fredda città di Amburgo c’è solo un gruppo che riesce a scaldare anche i cuori più reticenti da più di 10 anni a questa parte: The Mighty Mocambos. Gli eroi tedeschi del funk hanno pubblicato dozzine di 45 giri e diversi album tramite la loro etichetta Mocambo Records e hanno numerose altre release sotto la cintura su label come come Big Crown, Kay Dee, Tramp, Légère e Favorite. La loro esplosiva miscela di soul-funk analogico mischiato con elementi di hip hop e atmosfere cinematografiche risulta in un sound unico e immediatamente riconoscibile che li distingue da tutti gli altri gruppi del genere e sopratutto li allontana dall’etichetta di band retrò.

Il nuovo e terzo album 2066, uscito il 18 ottobre 2019, segna l’ennesima pietra miliare nella prolifica carriera della formazione The Mighty Mocambos e li consacra come uno dei gruppi strumentali funk più originali del momento. Pur attenendosi ai metodi di registrazione analogici che vedono l’utilizzo di vecchi registratori a nastro e microfoni vintage, il gruppo non suona affatto datato ma anzi contemporaneo e fresco.

In 2066 ci sono tutti gli elementi che hanno caratterizzato il sound dei Mighty Mocambos finora: break croccanti (in Preaching To The Choir e Here We Go con Mocambo Kidz), “flirtazioni” con l’hip hop (in Bounce that Ass con la leggenda del rap Ice-T assieme a Charlie Funk o in Stronger con l’MC emergente JSwiss), morbido soul (Where Do We Go From Here con lo strepitoso Lee Fields o anche Today), nonché un ritorno alle origini con una traccia assieme alla sirena del soul Gizelle Smith con cui avevano registrato il loro primissimo disco. Ma la band si spinge anche oltre i confini già esplorati verso nuovi territori sonori, principalmente incorporando per la prima volta elementi anche elettronici ed espandendo il loro vocabolario musicale con influenze psichedeliche (Concrete Stardust), suoni tropicaleggianti (Macumba), l’uso del sitar (Superstrada) e rimandi ai film di fantascienza (Return To Space col famoso compositore tedesco Peter Thomas).

2066 è un album che, oltre ad essere il riepilogo di un’intera carriera, celebra l’inconfondibile suono dei Mighty Mocambos e li proietta nel futuro attraverso generazioni sonore diverse. Questo album testimonia l’assoluta unicità di una band che va oltre le limitazioni di un genere pervaso da cliché e che si distingue dalle imitazioni stantie e scopiazzature in chiave retrò. (Adaja Inira)

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