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Rides Again è il nuovo album di Shawn Lee | Recensione | Streaming

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Shawn Lee è uno di quegli artisti che non ha bisogno di presentazioni e il cui vasto curriculum è impossibile da citare nel dettaglio senza rischiare di scrivere un’enciclopedia sui suoi molti successi. Cresciuto in una zona rurale alla periferia di Wichita, Kansas, Lee ha nel sangue origini libanesi, americane, amerindie e irlandesi, ma da diversi anni è la città di Londra che chiama casa.

Abile poli-strumentista (chitarra, batteria, percussioni, basso, ecc.), la sua è una consolidata carriera da musicista e produttore con all’attivo una miriade di uscite discografiche su etichette come BBE, Ubiquity o Légère, e altrettante collaborazioni di spicco, che vanno da Amy Winehouse a Lana Del Rey o Alicia Keys. Senza contare le numerose composizioni finite nelle colonne sonore di serie TV (Malcom, Lost, Desperate Housewives, CSI: Miami, Ugly Betty), film (Oceans 13, Ti odio, ti lascio, ti…, La Rapina Perfetta), pubblicità (BMW, Cinemax, Jaguar, Head & Shoulders) e persino videogiochi. Membro di un’infinità di gruppi, tra cui Shawn Lee’s Ping Pong Orchestra, AM & Shawn Lee, o Young Gun Silver Fox, per il suo nuovo progetto discografico lo troviamo in una veste insolita: quella di solista. Infatti il nuovo album “Rides Again” è interamente composto e cantato da Shawn Lee, con pochissimi interventi esterni tra cui sassofono, violino, tastiera e chitarra pedal-steel su alcune tracce, tutti gli altri strumenti sono suonati da Lee.

Rides Again è un viaggio molto personale e riflessivo che ripercorre l’infanzia di Lee a Kansas ed è ispirato dalla musica country soul di artisti come Tony Joe White, J.J. Cale, Rob Galbraith e Glen Campbell. Il suono della drum machine anni 80 pervade il disco, diventando a tratti il tappeto per escursioni blue-eyed soul come in Kansas City Summer, sonorità country funk come Father Brown, o arioso AOR come in Brown Hair Woman.

In tutti i brani tranne le due strumentali Mr. Maestro e Joyland, la voce di Shawn Lee risuona con la nostalgia ed emozione di un uomo maturo che ripensa con affetto al suo passato. Se è vero che Rides Again ha avuto una genesi molto lunga, tanto che la opening track Wichita è stata scritta e registrata nel lontano 2007, possiamo dire che valesse la pena aspettare il momento giusto dato il risultato. Un vero gioiellino. (Adaja Inira)

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