Parola di Franz! è il nuovo album di Maione: chitarrista storico del Rhapsodija Trio, celebre gruppo milanese di musica tzigana e klezmer, con cui ha inciso otto CD, da qualche tempo il musicista ha iniziato anche un percorso parallelo da solista. Partito da Assassini si nasce del 2017, il viaggio continua ora con un LP ricco di suoni rock, ma anche di testi d’autore: ritratti, ironia, molta chitarra all’interno di dodici brani che non nascondono un pizzico di napoletanità.
Ritratti, si diceva: anche a un ascolto superficiale (e non è quello che merita il disco di Maione) è del tutto evidente la capacità del cantautore di andare a dipingere personaggi a volte del tutto paradossali, come ne Il Gobbo dell’ultimo piano, che apre il disco, ma anche nel singolo, accompagnato da un video molto artistico (andatelo a vedere) Sono molto disturbato (l’impiegato). Con brani curiosi e dai ritmi quasi tribali come Atto di dolore ci si trova nel mezzo di un dibattito religioso quasi senza accorgersene.
Ci sono brani schietti e veloci come Batti cuore, ma anche quando la situazione si fa un po’ più accorata e si abbandona il registro dell’ironia, come in Tiemp’, non si può non far caso alla sensibilità da autore di Maione. Vecchio stampo, certo: non pare tipo da farsi abbacinare da mode e tendenze all’ultimo grido. Ma questo significa anche la pubblicazione di un disco solido, ben piantato sulle proprie radici, capace di convincere con calma e dalla prima all’ultima nota. (Antonio Tabuschieri)
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