Guardando con speranza alla 44ª edizione della Rassegna della canzone d’autore (Premio e Targhe Tenco)

Anni Venti del nuovo Millennio: una canzone senza aggettivi.

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Nel rispetto rigoroso dello stato di emergenza e delle disposizioni governative per il contenimento del Covid-19, ma guardando con speranza al futuro, si delinea sempre di più la 44° edizione della Rassegna della canzone d’autore (Premio Tenco)  prevista, salvo nuove indicazioni, il 15, 16 e 17 ottobre 2020 al Teatro Ariston di Sanremo. 

Come già anticipato, il titolo di quest’anno sarà “Anni Venti del nuovo Millennio: una canzone senza aggettivi”. Un tema che merita un approfondimento come sottolinea il ragionamento esteso del responsabile artistico Sergio Secondiano Sacchi.

«Per prendere le distanze da quella che, con attributo poi messo sotto accusa,  una volta veniva semplicemente definita “musica leggera”, dalla fine degli anni Cinquanta l’uso di genitivi e aggettivi ha sempre condizionato la canzone italiana.

Come logico e naturale, i desideri di differenziazione e di orgogliosi posizionamenti hanno infarcito il vocabolario musicale di denominazioni indicanti, di una canzone, non solo la provenienza culturale o il linguaggio stilistico (etnica, rock), ma anche il contenitore di diffusione (commerciale, da festival) stabilendo automaticamente una sorta di contrapposizione qualitativa (canzone impegnata o d’arte da una parte e canzone pop, d‘evasione o gastronomica dall’altra). Il sapore ideologico di tale contrapposizione ha creato anche più di un punto interrogativo (“Azzurro” è canzone commerciale se interpretata da Adriano Celentano e d’autore se cantata da Paolo Conte?). Per di più, l’antica contrapposizione tra una canzone di bassa qualità destinata ai grandi numeri e una di qualità destinata a un’élite veniva a cadere nello stesso momento in cui i maggiori cantautori occupavano i primi posti nelle classifiche di vendita.

La contrapposizione, anche dura, tra provenienze e contenitori aveva una logica pregnante negli anni ’60 e ’70, alla nascita del Club, ma non possiamo pensare di restare lì immobili e che il mondo intorno a noi sia immutato. Viviamo, come Club Tenco,  da quarantasei anni; siamo più vecchi della DDR,  è caduto il muro di Berlino ma, immaginando un mondo immutabile,  c’è qualcuno che vuole ancora fili spinati ideologici e culturali. 

Rappresentando obsolete barriere culturali, estetiche e qualitative, certe etichettature e denominazioni di origine incontrollata hanno perso ogni ragione di sopravvivenza. Non volendo rappresentare un’istituzione che esiste solo per dare patenti di qualità al cantautorato italiano e riprendendo le autorevoli indicazioni di Luciano Berio e di Roberto Leydi, il Club Tenco crede che, riguardo alla canzone, gli unici aggettivi con diritto di cittadinanza siano “bella” o “brutta”.

Perciò, guardando al futuro più prossimo e pensando che per “canzone d’autore” si debba considerare una canzone “bella” indipendentemente dal contenitore di provenienza, il titolo della prossima Rassegna della Canzone d’Autore sarà “Anni Venti del nuovo Millennio: una canzone senza aggettivi”». (Sergio Secondiano Sacchi)

Su ricorda, inoltre, che le votazioni delle Targhe Tenco 2020, il più prestigioso riconoscimento d’Italia di cui vengono insignite le migliori produzioni discografiche italiane sul terreno della canzone d’autore, prenderanno il via regolarmente il prossimo 1° giugno e vedranno, come di consuetudine,  all’opera la giuria formata da oltre 200 esperti di musica e giornalisti musicali delle più importanti testate italiane nominati dal Club Tenco ad esprimere le proprie preferenze.

Per tutti coloro che intendano candidarsi: l’arco temporale della pubblicazione dei dischi presi in considerazione spazia dal 1° Giugno 2019 al 31 Maggio 2020. (La redazione)


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