"Nell’audizione il CEO di FIMI, Enzo Mazza, ha ribadito l’urgenza del recepimento ed evidenziato come nell’attuale situazione di lockdown l'aumento dell’utilizzo di piattaforme di video streaming musicali abbia di fatto incrementato il Value Gap."
La Federazione dell’Industria Musicale Italiana, è stata sentita oggi 14 maggio nell’ambito della legge di delegazione europea che recepisce la direttiva 2019/290/CE.
Dalla nota stampa appena giunta in redazione si legge quanto segue:
“Nell’audizione il CEO di FIMI, Enzo Mazza, ha ribadito l’urgenza del recepimento ed evidenziato come nell’attuale situazione di lockdown l’aumento dell’utilizzo di piattaforme di video streaming musicali abbia di fatto incrementato il Value Gap, ovvero la discriminazione remunerativa tra diritti riconosciuti e volumi di stream realizzati. In particolare, a fronte di un market share del 22% a livello di stream di una piattaforma come Spotify, YouTube raggiunge una quota del 51%, ma se si guarda alle quote di mercato per ricavi generati per gli aventi diritto Spotify genera il 44,5% mentre da YouTube arriva solo il 6,5% di ricavi.”
“Mazza ha evidenziato come l’industria discografica sia tra le industrie in prima fila nell’innovazione tecnologica ma l’assenza di una legislazione certa in Europa lascia ancora ampi margini di distorsioni nel sistema. La nuova normativa europea ha affrontato e risolto questi aspetti ma richiede un’urgente implementazione negli ordinamenti nazionali.“
È questo ciò che chiede al Senato la FIMI al fine di equilibrare l’innovazione tecnologica. (La redazione)
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