Il disco è una riflessione su temi profondi quali la paternità, l’ansia sociale, le dipendenze, l’auto isolamento, le paranoie create dai media, e l’urgenza mai domata di lasciarsi tutto alle spalle.
Il 9 ottobre prossimo i Metz daranno alle stampe Atlas Vending, il lavoro più dinamico, dimensionale, e convincente della loro carriera.
Il disco è una riflessione su temi profondi quali la paternità, l’ansia sociale, le dipendenze, l’auto isolamento, le paranoie create dai media, e l’urgenza mai domata di lasciarsi tutto alle spalle.
Le dieci canzoni di Atlas Vending sono una fotografia della condizione moderna, e nel loro insieme creano un tutt’uno narrativo e musicale.
Il primo singolo, A Boat to Drown In, secondo l’opinione di Alex Edkins, “esprime l’esigenza di lasciarsi alle spalle una brutta situazione. Riuscire a superare gli ostacoli che ti opprimono e risorgere andando verso un futuro migliore. Il titolo si riferisce a quel processo di immersione nelle proprie passioni che ci permette di trovare rifugio dalla negatività, promuovendo un sano cambiamento”.
Il video del singolo è stato diretto Tony Wolski che ha espanso visualmente le stesse idee.
Il disco è stato co-prodotto da Ben Greenberg (Uniform) e registrato e mixato da Seth Manchester (Daughters, Lingua Ignota, The Body) agli Machines with Magnets Studios in Pawtucket, Rhode Island.
Atlas Vending è il quarto album della band canadese e suona massiccio, articolato e onesto. Tocca solo aspettare. (La redazione)
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