"Blue Hearts" è il rabbioso yin contrapposto al positivo yang del precedente lavoro Sunshine Rock, un album pervaso da un senso di déjà vu.
Blue Hearts è l’album più diretto della lunga carriera del musicista statunitense Bob Mould, una rabbiosa collezione di 14 brani descritti dall’artista stesso come il mucchio di canzoni di protesta più accattivanti scritte da lui.
Blue Hearts è il rabbioso yin contrapposto al positivo yang del precedente lavoro Sunshine Rock, un album pervaso da un senso di déjà vu.
I velenosi inni di oggi ricordano il ragazzo dichiaratamente gay che suonava con gli Hüsker Dü nei primi anni ’80 e che ha visto morire di AIDS tanti amici.
Secondo Mould i leader di oggi, compreso quello americano, sembrano essere contenti che l’epidemia stia uccidendo un’intera generazione. Non c’è dubbio che Bob Mould abbia ritrovato se stesso guardando al passato.
«Abbiamo un carismatico e telegenico leader sostenuto dagli estremisti cattolici. Questa gente ha già provato ad uccidermi una volta, ora sono di nuovo qui e non mi farò da parte…». (Bob Mould)
Il disco è stato prodotto dallo stesso Bob Mould presso gli Electrical Audio di Chicago con l’aiuto del fonico Beau Sorenson. Insieme all’ex Hüsker Dü la band è composta da Jon Wurster alla batteria Jason Narducy al basso.
Pubblicato il 25 settembre 2020 da Merge Records e distribuito in Italia da Goodfellas, Blue Hearts è in streaming integrale sul nostro blog via Bandcamp. Buon ascolto. (La redazione)
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