Maresca prosegue il suo percorso artistico, componendo un album ambientato in un folle videogioco in cui tutto è apparentemente regolato dal caos e dove gli ostacoli e i tranelli da superare nei vari livelli di gioco, assumono la forma di melodie ostinate, pattern ritmici irregolari e momenti di totale improvvisazione.
A quattro anni di distanza dal precedente Hardcore Chamber Music, Manlio Maresca torna nuovamente sulla scena musicale alla guida del suo quintetto Manual For Errors con un nuovo album autentico e imprevedibile, scritto di getto, e fedele sin dal titolo a quella ricerca visionaria di nuovi stimoli e connessioni sonore che contraddistingue ormai da anni il suo stile musicale.
Maresca prosegue, quindi, il suo percorso artistico, componendo un album ambientato in un folle videogioco in cui tutto è apparentemente regolato dal caos e dove gli ostacoli e i tranelli da superare nei vari livelli di gioco, assumono la forma di melodie ostinate, pattern ritmici irregolari e momenti di totale improvvisazione.
L’ascoltatore si ritrova così immerso in questo microcosmo, diventando uno dei personaggi del gioco, la cui soluzione finale consiste nell’accettazione dell’errore e nell’esaltazione delle diversità come punti di forza, non più come ostacoli.
« La musica necessita ancora di quell’aspetto ludico che vada al di fuori dei dettami della ragione, che ci consente di riscoprire i suoni come in tenera età scoprivamo la vita approcciandoci sia in maniera istintiva che intellettiva, dato che il talento senza l’intelligenza non serve a molto». (Maresca)
E se è vero che nella vita di un musicista le rivoluzioni accadono esplorando suoni e rumori, nelle mani di Maresca, strumenti come campionatori, synth, drumachine, groovebox vengono smontati e riassemblati per generare nuovi “giocattoli” in grado di produrre scarti sonori, errori armonici e sequenze numeriche sbagliate. Nascono così Anni ‘90, Acustic Maldpanza, Horror Spices, o Sette, in cui la sovrapposizione di semplici calcoli numerici (tempi pari e dispari) crea poliritmie insistite in grado di destare una perdita del controllo e dell’orientamento. Tra le otto tracce che compongono l’album, non manca il proverbiale ottimismo di Maresca, come in A volte la vita è brutta ma prima o poi arriva sempre il momento peggiore.
Nato a Terracina ma romano d’adozione, Manlio Maresca respira da tempo a Berlino (città in cui vive dal 2017) un’aria di rinnovamento, ritrovando un dinamismo esistenziale, merito anche del nuovo pubblico e dei musicisti con cui collabora. Ed è grazie a questa nuova dimensione mitteleuropea che vedono la luce Genau, o Der Quintessence der Mittelmassigkeit (La quintessenza della mediocrità), un tributo a un disco dei Neo, storica formazione di cui Manlio ha fatto parte fino alla prematura scomparsa dell’amico e sassofonista Carlo Conti.
Ma per poter guardare avanti, Maresca deve attingere in primis dalle sue radici, i primi indelebili ascolti, gli amori di un passato che però non è mai nostalgico ma che, invece, vuole informare di sé il presente. Sparse nell’album come indizi di una caccia al tesoro, spuntano citazioni eccellenti dei Sonic Youth, si sentono i Primus, i Jesus Lizard, i Pixies, i Fugazi e i Contortions.
In Noisy Games, niente è mai veramente per caso, neanche le dediche e le citazioni: i Neo annoverano Steve Albini ((Shellac, Pixies, Nirvana, The Ex) come Sound Engineer di un loro disco registrato a Chicago e Manlio ha più volte collaborato con Joe Lally dei Fugazi e James Chance dei Contortions.
Con la complicità del quintetto Manual for Errors, formato da Daniele Tittarelli (sassofono), Francesco Lento (tromba), Matteo Bortone (contrabbasso) e Ivan Liuzzo (batteria), “Noisy Games” è un album in cui, dettate le regole, sarà difficile non perdersi. L’importante è accettare di ritrovarsi in un folle videogame, in cui la musica è pronta a fare tutto il resto.
Pubblicato da Auand il 20 novembre 2020, Noisy Games di Manlio Maresca è in streaming integrale sul nostro blog via Bandcamp. (La redazione)
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