Yo Yo Mundi: la svolta stilistica con il nuovo album “La rivoluzione del battito di ciglia”

Gli Yo Yo Mundi sono fermamente convinti che sia giunta l’ora di tornare ad atti collettivi e fraterni di scambio, baratto, condivisione, unità d’intenti.

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Pubblicato il 27 novembre scorso da Felmay, La Rivoluzione del Battito di Ciglia è il diciannovesimo della discografia degli Yo Yo Mundi, album che segna una svolta stilistica della band piemontese.

Gli Yo Yo Mundi hanno sempre amato stupire e migliorarsi a ogni nuovo passo della propria carriera, e il titolo di questo nuovo album è la sintesi precisa di un vero e proprio manifesto della loro poetica e del loro impegno: una frase che esprime due concetti opposti, un vero e proprio ossimoro.

La parola “rivoluzione” così piena di forza e di energia declinata insieme al “battito di ciglia”, atto spontaneo e delicato. Uno sposalizio tra opposti che può generare qualcosa di davvero inedito, quella rivoluzione gentile tanto desiderata che finalmente potrebbe cambiare le sorti del mondo, nel segno del rispetto e della tutela dell’ambiente, del pianeta, delle differenti culture e dei diritti delle persone e di tutte le specie viventi.

Rivoluzione, cioè un atto potente, energico, collettivo e certamente mosso dall’urgenza di cambiamento insieme al battito di ciglia, che invece è un atto istintivo, incontrollabile, a volte appena percettibile ma, attenzione, a oggi ancora irriproducibile da tecnologia e robotica (sarà questo l’ultimo presidio dell’umanità?).

Questo è il doppio fil rouge che unisce tutte le canzoni dell’album che cade in un momento storico assai particolare e assai difficile: le persone cercano risposte che non trovano, risposte alle proprie esigenze di felicità e diritto all’esistenza sostenibile, eguale e che politica, ideali, clima non restituiscono. 

Gli Yo Yo Mundi sono fermamente convinti che sia giunta l’ora di tornare ad atti collettivi e fraterni di scambio, baratto, condivisione, unità d’intenti.

«Ci hanno divisi, non solo per imperare, ma per trattarci, più facilmente, come numeri, come consumatori consumati, come burattini digitalizzati nelle spire di qualche algoritmo. È ora di riprenderci il senso della vita, di limitare sempre più questi insostenibili condizionamenti imposti esclusivamente nel nome del profitto e delle – ormai irricevibili – stantie regole di share, oggi non solo ed esclusivamente televisive ma anche e soprattutto “social”. E noi, che crediamo nella forza del gruppo, sappiamo bene che non può esistere altra strada di lotta e ribellione che non sia il sogno collettivo».

Il 2020 segna anche un altro appuntamento importante: quello con i trentuno anni della band. La loro lunghissima carriera è stata segnata da “emozioni giganti, incontri straordinari, amicizie, carezze e complicità. Da migliaia e migliaia di chilometri e altrettanti concerti e spettacoli. Da centinaia di canzoni fatte di impegno e consapevolezza. Da prese di posizione, a volte coraggiose. Da gratificazioni impensabili. Da abbracci. Da diserzione, da bellezza dei margini, da Impazienza, da percorsi sghembi, di Resistenza e da evidenti tracce di Felicità. Da un amore grande per la vita, per la musica, per gli altri. Da gioco del mondo. E da musica inventata e suonata con gli occhi socchiusi e con le orecchie ben aperte. Trentuno anni di voi – tutti voi, ognuno di voi – che ci siete, ci siete stati e ancora ci sarete vicini, in viaggio, insieme a noi, sul tappeto volante del nostro sogno suonato e sognato“.

Per tutti i brani dell’album la scelta degli Yo Yo è quella di non pubblicare nei primi tre mesi alcun contenuto sulle piattaforme di streaming audio. La decisione è motivata sia dalla voglia di incentivare l’acquisto fisico del disco – sia esso cd o vinile – sia per permettere a tutti i loro sostenitori, che hanno aderito al crowdfunding, di ottenere le “ricompense” senza trovare il disco ascoltabile ovunque. (La redazione)


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