Gradevole è l'aggettivo giusto per questo album d'esordio dei Boavista, giovane formazione bolognese nata nel 2019 dall'incontro di Simone Tancredi e Luigi Bellanova.
Gradevole è l’aggettivo giusto per questo album d’esordio dei Boavista, giovane formazione bolognese nata nel 2019 dall’incontro di Simone Tancredi e Luigi Bellanova.
Si intitola Lì dove ci sono le stelle ed è un disco che tenta di muoversi, riuscendoci almeno in parte, tra pop italiano (Subsonica e i primi Timoria) e sonorità elettroniche/new wave di chiara matrice anglosassone.
Un tentativo tutto sommato riuscito e dall’effetto piacevole, soprattutto per il modo in cui la band ha scritto, suonato e arrangiato le otto canzoni che compongono Lì dove ci sono le stelle, anche se – a dirla tutta – nessuna delle tracce spicca per originalità.
Sì, perché il rischio più grave che corre questo debutto sulla lunga distanza dei pur bravi Boavista è di perdersi tra le tante produzioni italiane che provano, a tutti i costi, di mettere insieme melodia e bel canto, consegnando all’ascoltatore più navigato un effetto déjà-vù (più esattamente: “già sentito“).
Sicuramente quanto hanno realizzato questi ragazzi è molto meglio di tanta trap e musica leggera in circolazione nell’etere, però – per chi scrive – Lì dove ci sono le stelle è un disco pop-rock manieristico che non va oltre quella patina di gradevolezza. Che di questi tempi non è affatto poco. (Antonio Tabuschieri)
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✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 1 Dicembre 2020