Il dolce rock fatto pop di Bruno Caruso è sincero, ma soprattutto trasparente. E su questo non c’è etichetta o didattica che tenga.
Decisamente un ascolto ancora acerbo e troppo figlio di cliché ampiamente battuti dal pop rock italiano, quello che da sempre ha cercato un verso per correre dietro alle grandi tendenze americane.
Ma al tempo stesso, questo primo lavoro di Bruno Caruso dal titolo
ASSSolutamente è anche una degna bandiera di quell’istinto creativo che sa come restituire un equilibrio insperato alle cose. Come a dire che le opere prime sono sempre un passo avanti alle successive, quando subentra il mestiere e la matematica a condizionare la penna e la libertà.
Bruno Caruso ci regala così un disco che punta dritto al cuore, ampiamente anticipato dai singoli Aria, Con un brivido, Qualcosa da dire e Rispetto a prima, anche arricchiti da videoclip anch’essi da forme classiche, con queste storie che coronano il live set e questo mood decisamente (manco a dirlo) americano figlio di grandi route da percorrere incontro ai tramonti.
E non è un caso che i primi riferimenti che vengono alla mente ascoltandone il suono, sono Springsteen e Lynyrd Skynyrd e tutta quell’allegra compagnia. E se volessimo parlare di limiti e di debolezze allora forse è proprio nella resa in video che dovremmo dirigerci, ancora troppo amatoriale, o anche in quella gestione di voce e dentro quelle liriche italiane fin troppo dedite a soluzioni popolaresche da mainstream.
Ma occorre ripeterlo: il dolce rock fatto pop di Bruno Caruso è sincero, ma soprattutto trasparente. E su questo non c’è etichetta o didattica che tenga. (Alessandro Riva)
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