Un disco permeato da una malinconia melensa che si accomoda dentro il pop dei primi anni 90’, con la voce eterea di Blu registrata magistralmente ma senza personalità.
Io sognavo noi è il disco d’esordio di Mario Giarola, in arte Blu, finalista di Area Sanremo Tim 2020.
L’album composto da appena sei tracce, si svolge nell’universo unico di un amore finito troppo presto, mal comune di chi per giovane età è alle prime esperienze e come in questo caso alle prime delusioni.
Da Ti avevo trovato a Senza più un senso il disco, permeato da una malinconia melensa, si accomoda dentro il pop dei primi anni 90’, mentre la voce eterea di Blu, registrata magistralmente, non spicca per personalità; si ha come l’impressione del compitino eseguito per bene.
Manca di spessore, di suoni, di prosa, di emotività, come se non ci fosse un messaggio ben preciso. Se l’intento del disco è quello di soddisfare una necessità di espressione e di liberazione del passato, può anche essere accolto di buon grado, altrimenti non si riescono a trovare spunti positivi per questo lavoro un po’ fine a sé stesso. (Lorenzo D’Antoni)
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✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 3 Febbraio 2021