La «Filosofia della Musica» di Giuseppe Mazzini

Il saggio fu originariamente pubblicato nel 1836 su «L'Italiano», rivista politica fondata a Parigi da Michele Accursi nell'intento comune dell'epoca di portare avanti in Europa istanze rinnovatrici nella società.

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Nel presentare il libro Filosofia della Musica di Giuseppe Mazzini (1805-1872), edito nel 2019 da La Lepre Edizioni, lo storico e critico d’arte Claudio Strinati scrive:

“Nel 1836 Giuseppe Mazzini è molto giovane ma ha già attraversato la fase della Carboneria e ha fondato da poco la Giovine Italia. Deluso dal nuovo re Carlo Alberto, ripara a Londra, dove troverà nuove prospettive di azione e di pensiero. Filosofia della musica nasce in questo periodo. Non è un trattato di filosofia, né di tecnica musicale, pur essendo Mazzini ottimo dilettante, buon suonatore di chitarra ed eccellente cantante. Lo scritto esprime invece l’esigenza di trasformare la musica in quell’arte sociale già adombrata dalla nuova pittura e dalla nuova letteratura. Individua in Gioachino Rossini l’eroe della musica di quegli anni, dedito a riformulare le finalità del teatro musicale. Per Mazzini la capacità di esprimere l’invincibile forza di un destino giusto e fatale è latente nel linguaggio musicale più che in ogni altra tecnica artistica. In questo testo profetico, Rossini rappresenta il compimento di un lungo e travagliato cammino verso la nascita di una musica civile e progressista nei contenuti e nelle forme espressive, che contribuirà a rifondare la nuova Italia attraverso una sintesi delle tradizioni musicali italiana, francese e tedesca. Nel 1836 Verdi e Wagner sono esordienti ancora sconosciuti e Karl Marx uno studente universitario che sogna una sintesi rivoluzionaria tra pensiero e politica. Mazzini, in questa sua visionaria e appassionata profezia, sembra prevedere quelle che, di lì a pochissimi anni, saranno le vere svolte del teatro musicale italiano”.

Dalla prefazione di Claudio Strinati

Il saggio fu originariamente pubblicato nel 1836 su L’Italiano (sottotitolo: “Il foglio letterario“), rivista politica fondata a Parigi da Michele Accursi nell’intento comune dell’epoca di portare avanti in Europa istanze rinnovatrici nella società. (La redazione)


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