Continua la polemica sulle parole pronunciate da Fedez durante il Concerto del Primo Maggio 2021.
Le dichiarazioni di Fedez al concerto del Primo Maggio 2021 a Roma, in cui attacca i vertici della Rai, la Lega e anche il Governo (se non sai niente, leggi qui), continuano a far discutere.
Sono tante le prese di posizione, sia a favore che contro il rapper italiano, da parte di politici, artisti e opinionisti vari che in questi due giorni si possono leggere su quotidiani e social.
Proviamo a vederne qualcuna, partendo subito da quella del cantante Piero Pelù (già Litfiba) che, tra l’altro, ha anche partecipato a quest’ultimo concerto.
«Fedez l’ho sentito in diretta come tutti voi, quel best of di tutte le esternazioni omofobe di un partito che ancora deve 49 milioni di euro agli italiani l’ho trovato ineccepibile, non faceva una grinza. Censurato no, diciamo però che la Rai mi ha chiesto di non sparare ‘bombe’ troppo grosse, che sarebbe stato un Primo Maggio delicato, di non essere troppo aggressivo insomma… […] Dicono che abbia passato il testo per farlo “gobbare” ai tecnici, perché potesse leggerlo meglio in diretta e che da lì sia nata tutta la vicenda con l’intervento successivo della Rai. Se è stato un trabocchetto, allora è un genio, ma io questo non lo so».
Piero Pelù – Intervista Corriere della Sera, 2 maggio 2021.
Lillo Petronio, conduttore “defilato” della manifestazione, si è visto, suo malgrado, coinvolto nella vicenda della telefonata.
«Noi conduttori non eravamo affatto preoccupati per l’intervento di Fedez ma per il clima di ansia eccessiva che si stava creando, a discapito delle nostre prove. È stato un errore coinvolgerci, sarebbe stato meglio tenerci fuori evitando di caricarci di certe ansie alla vigilia del concerto. In riunione c’era una certa preoccupazione e quando mi hanno chiesto di chiamarlo da amico io ho chiarito da subito che l’intervento di Fedez era legittimo e inattaccabile e che inoltre stava per dire sul palco qualcosa in cui anche io credo ciecamente».
Lillo Petronio – Intervista la Repubblica, 3 maggio 2021.
Nicola Zingaretti del Partito Democratico, attuale Presidente della Regione Lazio, sulla sua pagina personale di Facebook, condivide l’appello di Fedez ma soprattutto la legge Zan.
«Fedez ha citato frasi ed espressioni di alcuni politici della Lega. Forse ora se ne vergognano, ma certo la soluzione non può essere la censura di un artista. Ricordiamoci che ci sono esseri umani picchiati e offesi solo per quello che sono. Dovrebbe essere naturale approvare una legge che li tuteli. Questa è la legge Zan e va approvata».
Nicola Zingaretti – Facebook, 2 maggio 2021.
Frankie hi-nrg mc scrive chiaramente che avrebbe fatto stessa cosa.
«Quando ci si trova davanti a certi fatti macroscopici, come il percorso travagliatissimo di questo Ddl Zan, tema fondamentale dell’intervento di Fedez, mi sembra importante che se ne parli e che i giovani che, di solito, sono distanti da tali argomenti siano informati. E il pubblico di Fedez è costituito principalmente da giovani. […] Avrei fatto la stessa cosa. Il palco è una finestra da cui poter offrire un punto di vista diverso da quelli abitualmente proposti. Le dinamiche usate dalla Rai, nella telefonata che Fedez ha fatto ascoltare, sono quelle tipiche dell’establishment che vuole minimizzare gli attriti tra tutte le parti dell’establishment stesso».
Frankie hi-nrg mc – Leggo, 3 maggio 2021
La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sostiene invece che il concerto del Primo Maggio sia stato ancora una volta un pretesto per fare delle battaglie ideologiche.
«Per l’ennesima volta il concertone è stato usato come pretesto per battaglie ideologiche, come il ddl Zan, che non c’entrano nulla con il lavoro e i diritti dei lavoratori. Il tutto sulla tv pubblica e a spese degli italiani».
Giorgia Meloni – Facebook, 3 maggio
Il direttore di Rai3 Franco Di Mare sostiene, invece, che le dichiarazioni di Fedez sono gravi e infamanti.
«Le dichiarazioni dell’artista sono gravi e infamanti parimenti a quanto sono infondate. […] Ci si rende subito conto che nella sua versione ci sono gravi omissioni e che questi tagli alterano oggettivamente il senso di quanto detto dalla vicedirettrice che nel colloquio esclude fermamente, ben due volte, ogni intenzione censoria e che alla domanda esplicita dell’artista se può esprimere considerazioni che lei reputa inopportune ma lui opportune lei risponde con un netto “assolutamente”. Ma di questo nella versione di Fedez non c’è traccia alcuna».
Franco Di Mare – Corriere della Sera, 2 maggio 2021
Il segretario del Partito Comunista Marco Rizzo liquida la polemica in questo modo.
«Mentre imperversa il teatrino di Fedez con la direzione Rai (nominata da grillini e leghisti), penso sia giusto parlare di Lavoro».
Marco Rizzo – Pagina personale Facebook, 3 maggio 2021
Enrico Mentana, direttore del Telegiornale di La7, punta il dito contro la politica.
«La straordinaria faccia di bronzo dei leader politici che si schierano con Fedez contro la censura di dirigenti Rai che loro stessi hanno scelto e nominato, continuando da allora a oggi a sommergerli, in prima persona o attraverso i portavoce, di segnalazioni e raccomandazioni».
Enrico Mentana – Pagina personale Facebook, 2 maggio 2021
Massimiliano Capitanio, capogruppo della Lega in commissione di Vigilanza Rai, la mette su un altro piano e vuole indagare sui costi del concerto.
«Vogliamo vedere il contratto tra la società esterna che ha organizzato il Concertone e la Rai. Dalle prime verifiche che ho fatto risulta che la Rai abbia speso circa 600mila euro tra costi esterni e costi di produzione. Chiederemo approfondimenti per vedere se ci sono gli estremi per un esposto alla Corte dei Conti».
Massimiliano Capitani – Dichiarazione su la Repubblica, 3 maggio 2021
Queste sono soltanto alcune delle opinioni di politici e artisti in seguito alle parole di Fedez durante il concerto del primo maggio appena passato. Un attacco che a quanto pare ha toccato il nervo scoperto di Rai e politica. (La redazione)
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