«Amami» di Leonardo Carmenati è un disco versatile nella quale emergono influenze che vanno dal pop al rock, passando per il funk.
Piccoli momenti che descrivono le nostre emozioni, attimi fuggenti ma densi di significato, sono questi ad essere al centro di Amami nuovo album, pubblicato il 4 giugno, di Leonardo Carmenati, cantautore nato nella periferia romana e diplomato all’Accademia della canzone italiana di Mogol.
L’album contiene 11 tracce, espressione di una composizione versatile nella quale emergono influenze che vanno dal pop al rock, passando per il funk: le relazioni personali il cuore del disco del cantautore che ha viaggiato a lungo per il mondo grazie all’attività lavorativa che lo ha visto impegnato per la Croce Rossa, con la quale ha portato avanti importanti iniziative umanitarie in paesi in via di sviluppo, colpiti dalla guerra o catastrofi naturali, esperienze che fanno da filtro per l’osservazione della realtà e che segnano alcuni suoi brani, talvolta espressione di un sentimento di dissenso e ribellione come in Roma sei in koma e Oh Yeah.
Il sodalizio con Gianluca D’Alessio si fa sentire, come nei precedenti lavori, anche in questo album con sonorità rock che fanno da veste ad una canzone d’autore interpretata in chiave personale ma che fonda le proprie radici in grandi artisti quali, su tutti, Pino Daniele, Lorenzo Jovanotti e Ivano Fossati.
Un disco frutto anche di diverse collaborazioni: Eleonora Rossi, Stefania Esposito, Giacomo Quinti e pubblicato da Terre Sommerse. (La redazione)
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