Qual è stato il momento preciso in cui hai deciso di dedicare la tua vita alla musica?
Quali sono state le difficoltà iniziali?
Qual è la cosa più bella che ricordi dei tuoi inizi?
Oggi, invece, quali sono le principali difficoltà per chi come te fa musica?
Pensi che in questo particolare momento storico ci sia un approccio culturale differente tra un artista affermato e uno che sta muovendo i primi passi?
C’è invece qualcosa di positivo nel fare musica in questi anni ’20 del terzo millennio?
Quanto sei “social” e “tecnologico”?
Una domanda da 100 milioni di dollari. Che cos’è la musica?
Bisogno e consolazione.
Quali sono stati gli artisti e/o i dischi principali che in qualche modo ti hanno influenzato?
Quanto sono importanti nella vita, così come nell’arte, la curiosità e l’assenza di pregiudizio?
Nella musica, sia per chi la fa e sia per chi la critica, c’è qualcosa che non sopporti?
Il tuo genere musicale preferito assoluto?
Un disco che hai realizzato e che consiglieresti a chi non ancora non ti conosce.
Parliamo invece di una cosa davvero difficile da spiegare. Secondo te, come si raggiunge una propria identità artistica, al punto da essere riconosciuta e apprezzata da un determinato pubblico?
L’artista ha bisogno di continue conferme da parte della stampa e della propria comunità?
Tu sei un personaggio pubblico. Meglio essere sempre presenti o sparire per un po’?
È pressoché indubbio che anche la vita artistica sia segnata da compromessi. Cosa però l’artista non dovrebbe accettare mai?
Hai mai pensato di smettere?
C’è un sogno, un’idea che invece vorresti realizzare?
Dove sta andando la musica?
La Pandemia da Covid-19 ha messo a dura prova l’intera umanità. Come l’hai vissuta da essere umano e soprattutto da artista. Mi racconti qualcosa?
Perché hai deciso di rispondere a queste domande?
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