La prima volta di Pupo con il poker è nel 1967, all'età di 12 anni.
La prima volta di Pupo con il poker è nel 1967, all’età di 12 anni, una passione che, ancor prima di diventare cantante, segnerà amaramente la sua vita. A scriverlo è lo stesso Enzo Ghinazzi (così all’anagrafe di Ponticino) nel suo libro del 2005 dal titolo Banco solo! Diario di un giocatore chiamato Pupo.
Una passione, quella per il gioco del poker, che ha ereditato da suo padre:
Conosco il poker da spettatore; mio padre è un giocatore incallito e oltre tutto, insieme alla mamma, ha gestito per qualche anno il circolo Enal di Ponticino.1
Pupo
“La prima, dannata vittoria” arriva nel 1968. Esattamente a Natale, con il giovane e futuro cantautore italiano che si porta a casa una bella sommetta per l’epoca, soprattutto per un fanciullo di 13 anni:
Quel freddo giorno di dicembre vinco quasi cinquantamila lire: mi illudo di aver trovato la chiave per fare tanti soldi facilmente, e divertendomi. Quella sera, è la vigilia di Natale, è passata alla storia, nel mio paese. Io, ragazzino e inesperto, riesco a battere i più grossi e stimati giocatori del circolo. Ma ciò che fa più scalpore è il modo in cui vinco, e cioè bluffando a ripetizione.2
Pupo
Dal giorno seguente tutti in paese sapevano che il figlio del postino aveva battuto e ridicolizzato i due vecchi volponi del gioco delle carte: il Razzino e il Toppa. Ecco come andò esattamente:
Ho in mano un tris e cambio, come da manuale, due carte. Il Razzino che ha aperto, è servito e quindi ha quasi sicuramente una scala. Io rimango con il tris e tento il tutto per tutto. Il Razzino rilancia di cinquemila lire e io chiedo tempo per stillare (spizzare) le carte. Non so che fare, non conosco ancora bene il poker e mentre mi dico che sarebbe giusto uscire dal gioco, la mia sfrontatezza prende il sopravvento: vedo le cinquemila lire e rilancio di cinquantamila lire. Per l’epoca la cifra è esorbitante, ma noi giocavamo senza limiti di rilancio. Dopo averci pensato più di dieci minuti, con tutto il bar in subbuglio, il grande Razzino decide, con mio grande sollievo, di non vedere il mio rilancio. Ho vinto. Con spavalderia scopro le carte e lo derido, facendo uscire allo scoperto il grande bluff: l’ho battuto con un tris, lui che aveva una scala.3
Pupo
Quella clamorosa vittoria è lo zuccherino che dà il via a una lunga serie di partite simili ma con epiloghi molto spesso diversi, e non solo nel poker. È il 1973 quando infatti perde in una sala biliardo oltre centomila lire a boccette all’italiana. Debito che purtroppo non riesce a onorare e per il quale deve ricorrere, sommessamente, a un prestito di Anna, compagna nonché sua futura moglie:
Centomila lire sono per lei un mese e mezzo di paga come operaia in un tomaificio, un laboratorio dove attaccavano le tomaie alle scarpe. […] Ripensando a questo, provo ogni volta un senso di ribrezzo verso me stesso e mi rendo conto di quanto sia pericoloso, squallido e senza dignità un giocatore in difficoltà.4
Pupo
Sono momenti difficili per il cantautore italiano che, tuttavia, alternerà anche con una carriera artistica e professionale piena di soddisfazioni già a partire da quel suo primo 45 giri del settembre 1975 intitolato Ti scriverò. (La redazione)
N.B.
Il poker è un famoso gioco di carte apprezzato da persone di tutto il mondo. lI gioco richiede ai giocatori di avere strategie per vincere e molte persone trascorrono ore a perfezionare le proprie abilità. Il poker è un ottimo modo per trascorrere del tempo con gli amici, e può anche essere un gioco molto redditizio se sai come giocare le tue carte. Molti personaggi famosi sono fan del poker o almeno hanno provato a giocare, incluso Pupo.
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