Romantici, l’album d’esordio dei Five Hundred

Un album di debutto carico di fascino che si lascia ascoltare più che volentieri

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Spesso quello che vien fuori da un primo ascolto poi resta. E così, secondo il mio personalissimo recinto di emozioni, ascoltando Romantici dei Five Hundred provo sensazioni di un gusto quasi retrò, di un Bel Paese in fermento com’era negli anni ’80 e ’90.

I suoni sono precisi, puliti e forse anche “troppo moderni”, ciononostante, l’accostamento non produce una contraddizione ma, magicamente, coerenza.

Romantici è il primo disco del trio torinese dei Five Hundred che non fanno altro che condensare tutto il loro sound live in un lavoro ampiamente prodotto, con gusto e mestiere, anche grazie al lavoro di Paolo Caruccio (in arte Fractae) e Denis Chiatellino.

Sentori di disco music, movimenti funk e qualche smielata soluzione pop a corredo di un sound quasi downtempo, cadenzato ma pur sempre ricco di groove, a partire dalla prima traccia Noi due e basta, che segna il carattere portante di tutto l’ascolto: l’amore.

Romantici parla dunque d’amore, quello contemplato, istintivo ma mai impetuoso, anche dentro le trame di una Gelosia cronica in cui i nostri sanno virare sulla leggerezza, il momento più alto di tutto l’ascolto (si guardi anche il bel video ufficiale che lo accompagna).

L’album prosegue quasi sempre sullo stesso stile con tracce come Compagni di banco, che riveste a pieno tutto quel che dicevamo, e Fulvio Chiasso dove impera un ostinato di basso che fa davvero la differenza, colorato da synth digitali che sembrano usciti da una discoteca romagnola di fine anni ’80.

Tolta qualche breve soluzione reiterata e ripetitiva, Romantici è un esordio carico di fascino che si lascia ascoltare più che volentieri. (Alessandro Riva)


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