Come gli A-ha hanno influenzato il pop degli anni '80, e non solo, attraverso musica orecchiabile, testi riflessivi e sperimentazione creativa.
Gli A-ha (stilizzato a-ha) sono considerati una delle band più importanti degli anni ’80 e hanno venduto oltre 100 milioni di dischi in tutto il mondo.
Ciononostante la formazione pop rock di Oslo, Norvegia, non sempre ha avuto il giusto riconoscimento da parte della critica musicale mondiale. Proviamo a scoprirne le ragioni.
Il giudizio sugli A-ha da parte della critica può variare da Paese a Paese. In Norvegia, la band è stata molto popolare e ha avuto un grande impatto sulla scena musicale nazionale, a differenza invece di altre nazioni, come l’Italia per esempio, che molto spesso hanno relegato la band nel calderone della musica pop degli anni Ottanta di tipo superficiale e commerciale.
Un errore di valutazione dovuto probabilmente alle loro canzoni orecchiabili e catchy che, tuttavia, affrontano temi esistenziali e relazionali attraverso una scrittura profonda e dai toni riflessivi e introspettivi.
La loro capacità di combinare suoni sintetici e acustici in modo innovativo e armonioso ha influenzato molti artisti, soprattutto nell’elettronica. Inoltre, il loro approccio sperimentale alla musica e ai video musicali ha ispirato molti creativi.
Ed è per questo che gli A-ha hanno avuto un peso rilevante nella storia della cultura pop internazionale, realizzando una piccola rivoluzione musicale. Perché se da un lato l’importanza della loro musica può essere strettamente personale, dall’altro invece dobbiamo affermare che gli A-ha hanno contribuito a definire non soltanto un’epoca, gli anni ’80, ma anche uno stile musicale tutt’oggi ben riconoscibile.
Gli A-ha sono una band norvegese di synth pop e new wave, attiva dal 1982 e composta da Morten Harket (voce), Magne Furuholmen (tastiere) e Paul Waaktaar-Savoy (chitarra). Il gruppo si è sciolto nel 2010 per poi riunirsi nel 2015 ed è attualmente in circolazione.
Il loro stile musicale è caratterizzato da melodie di facile prese, testi riflessivi e l’uso di sintetizzatori e chitarre elettriche.
La loro canzone più famosa è Take on Me, contenuta nel loro album d’esordio Hunting High and Low del 1985, è diventata un successo mondiale, raggiungendo la vetta delle classifiche in diversi Paesi, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito e la loro Norvegia natale. Il videoclip di questo singolo è celebre per l’utilizzo della tecnica del disegno animato in rotoscope, che lo ha reso uno dei video musicali più iconici degli anni Ottanta.
Dopo l’esordio del 1985, gli A-ha hanno continuato a produrre album più o meno importanti non solo negli anni Ottanta – Scoundrel Days (1986) e Stay on These Roads (1988) – ma anche nei decenni successivi. Si pensi a East of the Sun, West of the Moon (1990), Memorial Beach (1993), Minor Earth Major Sky (2000), Lifelines (2002), Analogue (2005), Foot of the Mountain (2009), Cast in Steel (2015) fino ad arrivare alla loro ultima fatica del 2022 dal titolo True North.
Perché bisogna ascoltare gli A-ha
Melodie orecchiabili, innovazione e tematiche riflessive sono questi i principali motivi per cui ascoltare gli A-ah. Una band che avuto un impatto significativo sul pop degli anni ’80 e che tuttora continua ad avere un peso evidente sulla scena musicale contemporanea. (La redazione)
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