Il 12 gennaio 1984 la Rai lanciava un servizio informativo telematico che entrava direttamente nelle case degli italiani
Il 12 gennaio 1984 la Rai avvia le trasmissioni sperimentali del Televideo, introducendo così un nuovo servizio televisivo che si affianca alle normali trasmissioni delle tre reti.
Il Televideo è concepito come un giornale quotidiano in video, con centinaia di pagine costantemente aggiornate su vari argomenti, come cronaca, economia, consigli e servizi utili.
Il suo lancio rappresenta una novità nel panorama televisivo italiano dell’epoca, in quanto offre un servizio di telematica domestica accessibile tramite uno speciale telecomando. Questo telecomando consente agli utenti di “chiamare” automaticamente le notizie desiderate senza interrompere le trasmissioni regolari delle reti.
L’introduzione del Televideo rappresenta quindi una piccola rivoluzione tecnologica che rende la telematica accessibile alle famiglie italiane, al punto da affermarsi rapidamente come servizio di riferimento nel settore, superando il suo concorrente diretto, il Videotex, che era un servizio a pagamento offerto dalla Sip che utilizzava la linea telefonica come mezzo di trasmissione, anziché l’etere.
Sebbene nell’introduzione del teletext l’Italia sia arrivata un po’ in ritardo rispetto ad altri paesi come il Regno Unito e la Germania, il Televideo riesce a conquistare rapidamente il pubblico italiano.
Negli anni successivi, il suo utilizzo diventa sempre più diffuso, tanto che le case in cui il servizio non è ancora arrivato sono sempre meno numerose. L’accesso facile e immediato alle notizie e alle informazioni sui vari argomenti rendono il Televideo un’apprezzata risorsa per molti italiani, occupando una parte significativa del settore mediatico nazionale.
Con l’avvento di Internet e dei dispositivi mobili, così come dei social media e dei tantissimi siti di informazione, il Televideo Rai perde “appeal” ma non efficacia, ragion per cui si adattata alle nuove tecnologie attraverso la creazione di un sito web, che mantiene la stessa estetica e il medesimo ruolo. (La redazione)
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