La straordinaria carriera del pianista Arturo Benedetti Michelangeli

Scopri la straordinaria vita e carriera del leggendario Arturo Benedetti Michelangeli, pianista di talento che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della musica classica.

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Arturo Benedetti Michelangeli, un nome che brilla nell’olimpo dei grandi pianisti, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica.

Il talento innato e gli studi

Nato nella notte tra il 5 gennaio 1920 a Brescia, Michelangeli dimostra un talento eccezionale sin da giovanissimo. A soli quattro anni, inizia gli studi musicali presso l’Istituto Musicale Venturi sotto la guida di Paolo Chimeri, avviando così il suo straordinario percorso artistico.

La sua passione e dedizione lo portano a continuare gli studi a Milano, dove si perfeziona nel pianoforte e nella composizione con Giovanni Anfossi e nel violino con Renzo Francesconi. A soli quattordici anni, si diploma al Conservatorio di Milano, dando inizio a una carriera concertistica intensa e trionfale.

Il successo internazionale

Il momento che segna definitivamente la sua fama è il 1939, quando vince il primo premio assoluto al Concorso Internazionale di Ginevra, sotto la presidenza di Paderewski. La sua performance è così straordinaria che il grande pianista Alfred Cortot, membro della giuria, dichiara: “È nato il nuovo Liszt“. Questo riconoscimento consolida la sua fama anche all’estero, aprendo le porte di importanti palcoscenici internazionali.

Negli anni successivi, Michelangeli si esibisce in tutto il mondo, suonando in Inghilterra nel 1946, negli Stati Uniti nel 1948 e a Varsavia nel 1949 in occasione delle celebrazioni del centenario di Chopin. Parallelamente all’attività concertistica, si dedica con entusiasmo all’insegnamento, ricoprendo cattedre di pianoforte presso il Conservatorio di Bologna, il Conservatorio di Venezia e il Conservatorio di Bolzano. Inoltre, tiene corsi di perfezionamento ad Arezzo, Siena, Torino e Lugano.

Le tournée

Dopo una breve interruzione per motivi di salute, Michelangeli riprende l’attività concertistica nel 1964, toccando i palcoscenici della Russia, del Giappone, degli Stati Uniti, di Israele e della Germania. Nel 1964 ha fondato il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, ricoprendo il ruolo di direttore artistico per tre anni.

La Svizzera diventa la sua residenza e vicino a Lugano, a Pura, ha continuato la sua ricerca interpretativa con una profonda tensione riflessiva. I suoi concerti con orchestra e recital in tutta Europa lasciano un segno indelebile, come ad esempio i concerti al Vaticano nel 1977 e nel 1987, la serie di concerti a Bregenz, le esibizioni a Londra e molte altre.

Dopo un breve periodo di pausa tra il 1988 e il 1989, a causa di un grave malore durante un concerto a Bordeaux, riprende la sua attività artistica con nuovo slancio, regalando al pubblico straordinari concerti a Brema nel 1989 e 1990; performance che successivamente vengono immortalate in due dischi dedicati a Mozart.

Michelangeli collabora con artisti del calibro di Celibidache e intraprende un’intensa tournée in Giappone nel 1992. Il suo ultimo recital, tenutosi ad Amburgo il 7 maggio 1993, resta ancora oggi un evento memorabile.

L’eredità musicale

Il talentuoso pianista italiano si spegne a Lugano il 12 giugno 1995. La sua eredità musicale e il suo genio senza paragoni rimangono vivi attraverso le sue straordinarie registrazioni e le memorabili interpretazioni che hanno toccato il cuore di milioni di appassionati di musica in tutto il mondo.

Arturo Benedetti Michelangeli resta ancora oggi un’icona della musica, un virtuoso che ha lasciato un segno indelebile nella storia del pianoforte e che continuerà a ispirare le generazioni future con la sua straordinaria arte. (La redazione)


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