Scopri l'importanza degli standard del jazz nel definire il linguaggio del genere. Dai classici del «Great American Songbook» alle influenze internazionali, esplora i brani iconici che hanno attraversato generazioni e che ancora oggi ispirano i musicisti contemporanei.
Il jazz, un genere musicale caratterizzato dall’improvvisazione e dalla creatività, ha un ricco patrimonio di composizioni che sono diventate pietre miliari nella storia della musica. Questi brani, noti come “standard jazz”, rappresentano un repertorio comune tra i musicisti jazz di tutto il mondo.
Per essere considerati standard, devono soddisfare alcuni requisiti: essere ben conosciuti, suonati frequentemente e registrati in numerose versioni nel corso degli anni. Non esiste una lista ufficiale degli standard jazz, ma un punto di riferimento comune per gli appassionati di questo genere è rappresentato dai cosiddetti “fake book” (da non confondere con Facebook, mi raccomando).
Battute a parte, questi libri contengono trascrizioni di canzoni popolari utilizzate dai musicisti per ampliare il proprio repertorio e improvvisare sul momento. I fake book sono particolarmente diffusi tra i jazzisti, poiché l’improvvisazione riveste un ruolo fondamentale nella musica jazz.
È interessante notare che non tutti gli standard jazz sono stati scritti da musicisti jazz. Uno dei nuclei più tradizionali è il “Great American Songbook”, composto da canzoni originariamente scritte dai songwriter della famosa Tin Pan Alley (nome dato all’industria musicale di New York tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, dove compositori e editori creavano e pubblicavano canzoni popolari destinate al successo).
Questi brani del “Great American Songbook” hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo del jazz e, ancora oggi, continuano a essere reinterpretati in modo innovativo dai musicisti contemporanei.
Oltre ai brani del “Great American Songbook”, il repertorio degli standard jazz può includere anche canzoni della tradizione folcloristica europea o brani pop che sono stati adottati e trasformati dai jazzisti. Questa flessibilità e apertura verso diverse influenze musicali contribuisce alla ricchezza e alla diversità dello standard jazz.
Gli standard jazz sono una parte essenziale dell’eredità musicale del jazz e svolgono un ruolo fondamentale nell’evoluzione del genere. Molti di essi sono diventati delle vere e proprie icone, come Summertime di George Gershwin, Take the a Train di Billy Strayhorn o Autumn Leaves di Joseph Kosma. Composizioni che anno attraversato generazioni e continueranno a ispirare e influenzare i musicisti jazz di oggi e di domani.
Questa lista rappresenta solo una piccola parte degli innumerevoli standard del jazz che sono diventati parte integrante del repertorio jazzistico nel corso degli anni.
In conclusione, gli standard del jazz rappresentano un corpus di composizioni senza tempo che hanno contribuito a definire il linguaggio del genere. La loro importanza nel repertorio dei musicisti jazz è testimoniata dalla loro diffusione, esecuzione e registrazione frequente nel corso degli anni. Sono un legame vitale tra il passato e il presente del jazz, garantendo la continuità e la vitalità di questo affascinante genere musicale. (Aaron Stack)
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