L'intelligenza artificiale è diventata una presenza sempre più comune in diversi settori e in particolare nel mondo dell'intrattenimento digitale, tra cui la musica.
L’intelligenza artificiale (IA) ha dimostrato in questi ultimi mesi di essere una tecnologia rivoluzionaria in molti settori, incluso quello della musica. In passato, molti dubbi circondavano la capacità dell’IA di essere creativa, ma negli ultimi anni, diverse startup hanno dimostrato che essa può essere un valido strumento per comporre musica originale e di qualità. È chiaro che nessuna macchina potrà mai sostituire l’ispirazione e le emozioni umane, eppure oggi molte app consentono di lavorare a livello compositivo in modo molto efficace: vediamo qualche esempio.
L’intelligenza artificiale è diventata una presenza sempre più comune in diversi settori e in particolare nel mondo dell’intrattenimento digitale, dove è ormai una tecnologia centrale sia per la creazione dei contenuti che per migliorare l’esperienza degli utenti. Il settore dei giochi, per esempio, è stato uno dei principali pionieri dell’IA con soluzioni migliorate di anno in anno che offrono oggi esperienze di gioco più dinamiche e coinvolgenti, in cui il comportamento dei personaggi non è più prevedibile ma si adatta alle azioni dei giocatori. Anche piattaforme particolari come quelle di casino utilizzano ampiamente l’intelligenza artificiale non solo per personalizzare l’esperienza dell’utente ma anche per lavorare sulle meccaniche di giochi come le slot machine, alla cui base vi sono precisi modelli matematici.
Oltre a giochi e intrattenimento, l’IA ha trovato però applicazione anche in molti altri ambiti, come la medicina, l’automazione industriale, la guida autonoma e l’elaborazione del linguaggio naturale, senza dimenticare i passi avanti fatti nel campo della musica, nel quale questa nuova tecnologia sta rivoluzionando la creazione e la produzione musicale, aprendo nuove opportunità creative e semplificando il processo compositivo.
Può sembrare strano parlare di intelligenza artificiale rapportata a produzioni di tipo artistico, eppure le nuove tecnologie si stanno dimostrando molto più valide di quanto si pensi da questo punto di vista. Anche in campo musicale i progressi sono evidenti: l’IA può essere infatti utilizzata per comporre musica in vari modi attraverso app che utilizzano algoritmi avanzati, spesso basati su reti neurali, per analizzare enormi quantità di dati musicali e apprendere dai modelli presenti nella musica esistente.
Con queste conoscenze, l’IA può generare nuove melodie, arrangiamenti musicali e colonne sonore adatte a una vasta gamma di contesti, come videogiochi, film, pubblicità e video sui social media, oltre a essere impiegata per aiutare i musicisti a trovare accordi, progressioni e strutture musicali interessanti, o per adattare la musica a un video specifico in modo da creare un’esperienza più coinvolgente per gli spettatori. L’intervento umano continua a fare la differenza, ma è innegabile che i risultati che circolano in rete siano già sorprendenti!
Come detto, esistono oggi diverse applicazioni basate su intelligenza artificiale che consentono di fare musica. Amper Music, per esempio, è una piattaforma che utilizza l’IA per semplificare il processo di creazione di colonne sonore per film e videogiochi: qui gli utenti possono generare musica di vario genere sfruttando diverse funzionalità avanzate per la produzione e la composizione.
Non meno interessante è AIVA, che invece sfrutta uno script di IA per comporre emozionanti soundtrack per pubblicità, videogiochi e film. L’IA di AIVA può generare nuove melodie ma anche varianti di canzoni esistenti, offrendo dunque un bel pacchetto di opportunità per chi lavora con i suoni. Tra le migliori soluzioni troviamo poi Jukedeck, che utilizza reti neurali per analizzare dati musicali e generare musica originale, e Ecrett Music, un compositore di musica IA che semplifica la creazione di colonne sonore per video permettendo agli utenti di caricare il video, selezionare il tipo di scena e il tono desiderati e attendere che l’IA generi automaticamente la musica.
Si tratta ovviamente solo di pochi esempi, ma dai quali si possono trarre già interessanti riflessioni sul miglioramento di questa tecnologia e sulle possibilità che essa, considerando gli ancora ampi margini di crescita, in futuro potrà offrire sia a chi lavora nell’industria musicale che ai semplici appassionati in cerca di nuovi strumenti con cui dare vita alle proprie velleità artistiche. Con il continuo sviluppo della tecnologia, ci si aspetta infatti che le applicazioni dell’IA nella musica continueranno a crescere e a migliorare, consentendo a un numero sempre maggiore di persone di sperimentare e godere dei benefici di questa sinergia tra tecnologia e arte. (Aaron Stack)
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