Dov’è finita la buona musica?

La musica di oggi è molto spesso considerata "musica di merda" da chi cerca qualcosa di più profondo e significativo. Dov'è finita la buona musica?

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La musica è da sempre un elemento fondamentale della cultura umana. È un linguaggio che ci permette di esprimere le nostre emozioni, i nostri pensieri e i nostri valori. È una forma d’arte che può regalarci momenti di gioia, tristezza, rabbia, amore e nostalgia.

Negli ultimi anni, però, la musica sembra aver perso il suo significato profondo. È diventata sempre più un semplice intrattenimento, un sottofondo da ascoltare mentre si fa altro. Questo è dovuto a una serie di fattori, tra cui la diffusione dei media digitali, la frammentazione del pubblico e l’estrema commercializzazione della musica.

I media digitali hanno reso la musica più accessibile che mai. Possiamo ascoltare qualsiasi brano in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Questo ha portato a una maggiore frammentazione del pubblico, con persone che ascoltano generi musicali sempre più diversi.

La conseguenza è che la musica è diventata virale ma sempre meno significativa, perdendo in qualche modo anche la sua vera funzione sociale e critica. D’altro canto invece ci si è trovati di fronte a un’omologazione di massa e alla pressoché totale mancanza di analisi e spirito di giudizio.

Tutto questo mentre l’industria musicale guarda sempre più al profitto e con le case discografiche interessate più a vendere dischi che a promuovere la qualità. Ciò ha portato alla produzione di brani sempre più semplici e ripetitivi, che hanno poco da offrire dal punto di vista artistico.

La musica di oggi è molto spesso considerata “musica di merda” da chi cerca qualcosa di più profondo e significativo, e non un semplice intrattenimento o sottofondo.

Vivaddio, però, ci sono ancora molti artisti che fanno musica di qualità. Spesso sono cantautori e gruppi contemporanei sconosciuti al grande pubblico, in grado – tuttavia – di offrirci un’arte fuori dagli schemi e allo stesso tempo piacevole ed emozionante.

La musica è un linguaggio potente e universale che può cambiare il mondo. Quindi, se vogliamo una società migliore, dobbiamo iniziare ad ascoltare musica migliore, diversa da quella che solitamente ci propongono i mass media.

E per farlo dobbiamo iniziare a cercare oltre la musica di massa, a partire da siti come il nostro che, pur senza perdere lo sguardo sull’attualità e le tendenze del momento, cerca sempre di offrivi qualcosa di qualitativamente alternativo. (Aaron Stack)


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