Nel suggestivo scenario del Parco Archeologico di Selinunte, in Sicilia, una lezione-concerto di Morgan dedicata a Franco Battiato che avrebbe dovuto celebrare bellezza e arte si trasforma - per chi scrive - nel peggior evento dell'anno.
Nel panorama dei festival che promettono di deliziare gli animi con arte e bellezza fin dal nome, quello al Parco Archeologico di Selinunte, in Sicilia, avrebbe dovuto brillare come un faro nella notte. E così lo è stato, almeno fino all’arrivo di Morgan.
Il 26 agosto 2023, al Festival della Bellezza, ciò che doveva essere una lezione-concerto dedicata al mai dimenticato Franco Battiato, si è trasformata invece in una sorta di incubo con al centro il musicista Morgan che, preso da un attacco di ira nei confronti di taluni spettatori a suo avviso maleducati, ha riempito l’aria di turpiloquio anziché melodia.
Un evento di una sconcezza tale che, indipendentemente dalle ragioni, ha celebrato – paradossalmente – l’esatto opposto del concetto di bellezza.
Il Parco Archeologico di Selinunte, in Sicilia, è un luogo che incanta per la sua maestosità millenaria. Gli antichi templi e le rovine raccontano storie di civiltà perdute, eppure in quel venerabile contesto, il 26 agosto scorso, è stato scritto un nuovo capitolo, tutt’altro che glorioso.
Lo spettacolo, concepito per celebrare la bellezza della musica di Battiato, si è trasformato in una clamorosa caduta dell’arte nel baratro della volgarità.
Morgan aveva l’opportunità di omaggiare meravigliosamente l’artista siciliano e far brillare in alto la sua musica in un ambiente suggestivo che avrebbe dovuto esaltare eleganza e raffinatezza. E invece, come un moderno Macbeth, colto da un istinto becero e primordiale, ha declamato un turpiloquio tanto inatteso quanto sgargiante.
Le sue parole, anziché danzare nell’aria, sono state gettate come sassi taglienti su un’udienza sbigottita.
Quel che doveva essere un inno alla bellezza e all’arte è diventato per gli audaci astanti una beffa crudele. Gli spettatori, che avevano atteso con impazienza uno degli appuntamenti clou del Festival, si sono trovati di fronte a una scena di cui avrebbero preferito fare a meno.
Le volgarità e il linguaggio persino omofobo di Morgan hanno affossato la speranza di un’esperienza sublime, sostituendola con un’aura di imbarazzo e sgomento.
Questo episodio lascia intravedere un paradosso intrigante: come può uno spettacolo dedicato all’arte e alla bellezza trasformarsi – per chi scrive – nell’evento peggiore dell’anno?
La triste vicenda di Selinunte sembra dunque suggerire che l’essenza di ciò che dovrebbe essere celebrato possa – per via dell’ego smisurato dell’uomo – rivoltarsi contro l’evento stesso, trasformandosi in una sorta di carosello grottesco.
Ecco quindi che in un istante le aspettative vengono sregolate, facendo emergere una verità scomoda: l’arte non è immune dalle deviazioni dell’ego e dalle eccentricità dei suoi interpreti.
Al di là di chi avesse ragione davvero, il linguaggio triviale di Morgan è stato ed è ingiustificabile, per questo rimarrà come una macchia indelebile nella memoria di chi era presente quella sera.
Una lezione-concerto che avrebbe potuto essere un tributo unico e irripetibile a Battiato, così come all’arte, alla storia e alla bellezza tutta che quella sera avvolgeva il Parco archeologico.
Al contrario, invece, lo spettacolo del 26 agosto 2023 a Selinunte si è trasformato in una oscura e mesta tragedia contemporanea.
Pertanto, quel che doveva essere un’armonia tra bellezza e musica è sfuggito via, lasciando dietro di sé solo l’eco di un’opportunità mancata e un quesito amletico: come può un festival che celebra la bellezza trasformarsi nel peggior evento dell’anno? (Jep Gambardella)
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✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 28 Agosto 2023