In un libro edito da Baldini+Castoldi vengono raccontati 10 anni di «Sponz Fest», l'evento musicale e culturale ideato da Vinicio Capossela a Calitri e dintorni, nell'alta Irpinia.
Come li pacci. Un racconto a più voci di dieci anni di Sponz Fest, edito da Baldini+Castoldi, è un libro che cattura in modo affascinante l’essenza di un evento culturale straordinario: lo Sponz Fest.
Un festival ideato e voluto fortemente dal cantautore Vinicio Capossela e che ogni anno, a partire dal 2013, prende vita a Calitri e dintorni, nell’alta Irpinia, in una zona remota e poco conosciuta della Campania interna.
“Sponz” nel dialetto locale significa “inzuppato, ammollato...” e dunque, nel caso preciso, è inteso come ad abbandonarsi al flusso dell’esperienza, proprio come il baccalà che si ammorbidisce nell’acqua.
Come li pacci – ovvero “Come i pazzi” – è molto più di una semplice cronaca di un evento che, da dieci anni a questa parte, si tiene nei luoghi originari della famiglia di Capossela. È una profonda immersione nelle tradizioni, nella musica, nell’arte e nell’anima di una comunità che si riunisce per celebrare la cultura e la convivialità.
Attraverso foto, documenti d’archivio, testi e testimonianze, il libro riesce a trasmettere l’atmosfera magica e l’energia vibrante dello Sponz Fest, ma soprattutto di quei luoghi e della sua gente.
La narrazione supera la separazione dei generi, offrendo un racconto completo e coinvolgente che si avvicina all’esperienza rituale concepita e desiderata fin dalla prima edizione da Capossela.
Si tratta di un racconto a più voci che si muove tra concerti, laboratori, escursioni, incontri, pensieri e ricordi personali, dove i confini sfumano e le collisioni culturali diventano possibili. È un’ode alla creatività, alla diversità e alla capacità di unire le persone attraverso la cultura e l’arte.
In sintesi, Come li pacci è un lavoro editoriale che cattura l’essenza di un evento straordinario, offrendo al lettore un’immersione avvincente nella cultura, nella musica e nella comunità che lo circonda.
È una testimonianza affettuosa di come un festival possa trasformare un luogo spopolato in un centro culturale vibrante e in grado di ispirare il senso di appartenenza e di condivisione. Un’opera imperdibile per chiunque sia interessato all’arte, alla musica e alle tradizioni culturali italiane. (Aaron Stack)
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