Da protagonista del romanzo di fantasia «La storia infinita» a simbolo della destra italiana. Ecco chi è Atreju.
Atréju (scritto in italiano anche Atreiu o Atreyu) emerge come uno dei protagonisti centrali, assieme a Bastiano e Fùcur, nel romanzo di fantasia di Michael Ende dal titolo La storia infinita del 1979.
La trama principale di La storia infinita si svolge principalmente a Fantàsia, un mondo fantastico minacciato dall’espansione di una forza misteriosa denominata Nulla. Questa forza causa la scomparsa di vaste regioni all’interno del regno, generando una crescente minaccia. Uno dei protagonisti, Atréju, un giovane coraggioso, riceve l’incarico dall’infanta Imperatrice di risolvere il problema che affligge Fantàsia.
Nel frattempo, il protagonista principale, Bastiano Baldassarre Bucci, un bambino del mondo reale, si trova coinvolto nella storia mentre legge un libro sul Regno di Fantàsia. Bastiano, via via immerso nelle vicende narrate, diventa parte integrante di Fantàsia. In questa nuova dimensione, si unisce a Atréju nel tentativo coraggioso di salvare il regno dalla minaccia di Nulla.
Tuttavia, il destino di Bastiano è destinato a un ulteriore sviluppo, poiché dovrà alla fine trovare un modo per fare ritorno al mondo reale. La trama si sviluppa attraverso la connessione intricata tra i due mondi e il coinvolgimento simultaneo dei due protagonisti nella lotta per la salvezza di Fantàsia.
Atréju appartiene al misterioso popolo dei Pelleverde e occupa un ruolo predominante nella prima parte del libro La storia infinita. Ha circa 10 anni e vive secondo le consuetudini della sua tribù in una tenda. La sua carnagione olivastra, gli occhi scuri penetranti che abbracciano l’orizzonte e i capelli nero-azzurri corvini, elegantemente raccolti con strisce di cuoio dietro la nuca, caratterizzano la sua figura.
Ha guance e fronte dipinte di bianco con discreti ornamenti, indossa calzoni corti, scarpe di cuoio morbido e un mantello pregiato intessuto con pelle di bufalo di porpora che, tuttavia, lascia il torso nudo.
Il suo nome, che tradotto nella lingua della sua comunità significa Figlio di tutti, riflette la sua condizione di orfano, cresciuto con amore e cura dall’intera tribù. Il suo carattere, fiero ma privo di orgoglio, si distingue per il coraggio, la tenacia e la generosità, tratti distintivi dei Pelleverde.
Atréju si presenta come un individuo responsabile, incarnando l’immagine dell’amico fidato, dotato di saggezza e sempre in grado di prendere decisioni ponderate. La sua intelligenza precoce e il ragionamento adulto suscitano ammirazione tra i membri della sua tribù, con particolare enfasi da parte di Bastiano.
Tuttavia, nel corso degli eventi narrati, Atréju si trova spesso ad affrontare umiliazioni da parte di Bastiano. Quest’ultimo, erroneamente convinto di essere il creatore di Fantàsia, cerca di imporre il proprio potere, desiderando che tutti si inchinino a lui. La trama si sviluppa attraverso il percorso di Atréju che, nonostante le sfide, continua a incarnare le virtù dei Pelleverde nella lotta per la sopravvivenza del loro mondo fantastico
Atréju è anche il nome che la destra italiana ha scelto per dar vita annualmente a Roma, precisamente dal 1998, a una manifestazione politica. Gli Atreyu (con la “y” in questo caso) sono anche un gruppo musicale statunitense di metalcore/punk/hardcore nato in California sempre nel 1998.
Nel 1984 il regista e sceneggiatore tedesco Wolfgang Petersen ha diretto un film incentrato sul romanzo fantastico La storia infinita. (La redazione)
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