Sembra che il gigante svedese stia testando i moderni sistemi di intelligenza artificiale per introdurre nuove funzionalità all'interna della piattaforma di streaming
L’introduzione dei sistemi basati sull’intelligenza artificiale ha rappresentato un vero punto di svolta per tantissimi settori del mondo digitale, incluso quello dell’intrattenimento online. Le potenzialità di questi portentosi strumenti di certo non potevano che attirare anche l’attenzione del colosso Spotify, che ha letteralmente rivoluzionato l’industria musicale grazie alla sua innovativa piattaforma di streaming on demand.
Chi più chi meno, buona parte degli utilizzatori di Spotify sa bene che l’intera piattaforma è gestita da un algoritmo che opera per adattarsi continuamente alle preferenze degli ascoltatori e raccomandare nuovi brani con una certa efficacia. Al momento, a quanto pare, il gigante svedese sta invece testando i moderni sistemi AI per introdurre funzionalità ancora più innovative all’interno del proprio portale, a cominciare dalla possibilità di generare playlist automatiche, partendo da un semplice input testuale.
Spotify ha abbracciato l’intelligenza artificiale come un intermediario digitale, trasformando l’ascolto della musica in un’esperienza personalizzata e coinvolgente. Attraverso algoritmi avanzati, l’intelligenza artificiale di Spotify analizza i gusti musicali degli utenti, suggerendo playlist personalizzate e nuovi brani in base alle loro preferenze. Questo approccio innovativo può essere considerato una progressione naturale da una pratica già consolidata nell’industria del gioco d’azzardo online.
Gli operatori di casino online hanno anticipato l’uso dell’intelligenza artificiale attraverso l’implementazione di chatbot interattivi, che fungevano da interfacce digitali per coinvolgere i giocatori in conversazioni intuitive e assistere nelle loro esperienze di gioco. L’adozione di chatbot da parte dei casinò online è stata, in un certo senso, un precursore dell’approccio di Spotify nell’utilizzare l’intelligenza artificiale come guida digitale, dimostrando come queste tecnologie abbiano evoluto e arricchito varie industrie attraverso la personalizzazione e l’interazione immediata con gli utenti.
Sebbene Spotify abbia il merito di aver creato una rivoluzionaria alternativa al mercato dei dischi in formato fisico, almeno per il momento non sembra interessata alla creazione di contenuti automatici mediante AI. Il colosso svedese, piuttosto, ha in mente di integrare l’intelligenza generativa all’interno del proprio portale per permettere agli utenti di creare playlist per mezzo di input testuali. A breve dovrebbe essere possibile chiedere a Spotify, per esempio, di creare una playlist con le canzoni più belle di tutti i tempi, di animare una festa in stile anni ‘70 o di generare un elenco con brani adatti ad una sessione di allenamento di un’ora.
Basterà inserire un qualsiasi input testuale e il bot integrato all’interno di Spotify provvederà a creare una playlist secondo quanto espresso dagli utenti. Come se non bastasse, grazie ad una preziosissima partnership con OpenAI, l’applicazione ha l’obiettivo di offrire ai propri utilizzatori traduzioni automatiche dei podcast in qualsiasi lingua. Queste funzionalità, al momento, sono in fase di test e disponibili soltanto in alcuni paesi. È probabile, tuttavia, che già a partire dalla metà di quest’anno potremo fruire anche in Italia delle portentose innovazioni dell’intelligenza artificiale su Spotify.
Vale la pena menzionare anche la funzionalità Dj, offerta da Spotify per gli utenti premium residenti in Canada e negli Stati Uniti. Grazie a questa feature basata sull’intelligenza artificiale, è possibile creare una selezione musicale in modo completamente automatico che asseconda completamente i gusti e le preferenze degli ascoltatori.
La funzionalità consente di ascoltare un certo numero di brani in successione, senza interruzioni, e fornisce informazioni sulle canzoni e sugli artisti per mezzo di una voce realistica generata da una voce sintetica decisamente realistica. Non è ancora possibile sapere quando questa feature sarà estesa anche agli utenti del nostro paese, ma si può ipotizzare che questa verrà offerta in concomitanza con le altre nuove funzionalità basate su AI.
Con il costante sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale, nasceranno chiaramente nuovi e sorprendenti use-cases. Spotify, come altri colossi dell’intrattenimento digitale, ha compreso immediatamente le potenzialità di questo fenomenale strumento e siamo sicuri che sarà in grado di sfruttarle al meglio per potenziare i propri servizi. (Aaron Stack)
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