Ghali risponde all’ambasciatore israeliano in Italia

Attaccato dall'ambasciatore israeliano in Italia, per aver detto sul palco di Sanremo "Stop al genocidio", ecco la replica di Ghali al diplomatico Alon Bar.

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Alla fine della sua esibizione al Festival di Sanremo 2024, il cantautore e rapper italiano Ghali ha detto pubblicamente “Stop al genocidio“.

L’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, dopo la frase “Stop al genocidio“, pronunciata da Ghali alla fine di una sua esibizione al Festival di Sanremo 2024, ha pubblicato un post su X scrivendo:

Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile. Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime, c’erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival. Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi insieme ad altre decine di ostaggi israeliani. Il Festival di Sanremo avrebbe potuto esprimere loro solidarietà. È un peccato che questo non sia accaduto“.

Nel corso di un’intervista a Domenica In, su Rai Uno, sollecitato da un giornalista, il rapper e cantautore Ghali ha replicato così all’ambasciatore d’Israele:

“Mi dispiace che abbia risposto in questo modo, c’erano tante cose da dire. Ma per cosa altro avrei dovuto usare questo palco? Io sono un musicista prima di salire su questo palco: ho sempre parlato di questo fin da quando sono bambino. È da quando ho 13-14 anni che parlo di quello che sta succedendo nelle mie canzoni. Sono nato grazie ad internet e non è dal 7 ottobre che ne parlo, questa cosa va avanti già da un po’. Il fatto che l’ambasciatore parli così non va bene, continua la politica del terrore, la gente ha paura di dire stop alla guerra, stop al genocidio, stiamo vivendo un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono viva la pace. Ci sono dei bambini di mezzo: quei bambini che stanno morendo, chissà quante star, quanti dottori, insegnanti, quanto geni, ci sono lì in mezzo”.

Subito dopo l’Amministratore Delegato della Rai, Roberto Sergio, ha diramato un comunicato stampa che è stato letto in diretta tv dalla conduttrice Mara Venier:

“Ho vissuto assieme all’ambasciatore Bar ed alla presidente Di Segni gli eventi che la Rai ha dedicato alla memoria della Shoah nell’ultima settimana di gennaio. E ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano – e continueranno a farlo – la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas, oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele ed alla comunità ebraica è sentita e convinta”.

A proposito di Ghali e della sua canzone Casa mia, apprezzamenti sono arrivati circa il testo da parte dal Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, il Cardinale Gianfranco Ravasi. (La redazione)


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