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Il Club Tenco chiude la polemica con Piotta circa l’esclusione di «’Na notte infame» dalle Targhe Tenco 2024

L'artista romano Tommaso Zanello, noto come Piotta, ha recentemente sollevato una questione controversa riguardo all'esclusione del suo ultimo album, 'Na notte infame, dalla selezione finale delle Targhe Tenco 2024.

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Si accende una polemica tra Tommaso Zanello, meglio conosciuto come Piotta, e il Club Tenco, organizzatore delle prestigiose Targhe Tenco (qui per consultare l’elenco dei finalisti). L’artista romano ha recentemente manifestato il suo disappunto su Facebook per l’esclusione del suo ultimo album, ‘Na notte infame, dalla selezione finale per le Targhe Tenco 2024.

Il post di Piotta circa l’esclusione del suo album

Piotta, nel suo post su Facebook, ha espresso gratitudine verso i giurati che hanno votato per il suo album, ma ha sollevato dubbi sulla correttezza del processo di selezione. “Pur avendo ricevuto tantissimi voti da molti dei giurati, che ringrazio uno per uno, ‘Na notte infame non è dentro,” ha scritto l’artista, aggiungendo che ci sono voci secondo cui i voti ricevuti non sarebbero stati presi in considerazione. “Se fosse così mi chiedo: come mai?“. Piotta ha chiesto al Club Tenco di fornire spiegazioni, sottolineando l’importanza della trasparenza per rispetto del suo progetto e del lavoro dei giornalisti coinvolti nelle votazioni.

La risposta del Club Tenco

Non si è fatta attendere la risposta ufficiale del Club Tenco, che ha scelto di rispondere pubblicamente, rispettando le stesse modalità richieste da Piotta. “Il Club Tenco, in nome della trasparenza che da sempre lo contraddistingue, risponde a Tommaso Zanello, in arte Piotta, in merito alle votazioni delle Targhe Tenco, e lo fa pubblicamente, nelle stesse modalità di richiesta dell’artista,” si legge nella nota.

Il  Club Tenco, in nome della trasparenza che da sempre lo contraddistingue, risponde a Tommaso Zanello, in arte Piotta, in merito alle votazioni delle Targhe Tenco, e lo fa pubblicamente, nelle stesse modalità di richiesta dell’artista.

Le cose stanno così: il disco ‘Na notte infame ha ricevuto diversi voti dai giurati, ma nella categoria “Miglior album in dialetto” e, secondo i parametri inequivocabili del nostro regolamento, i testi dell’opera non sono scritti e cantati per oltre il 50% in alcun dialetto o lingua minoritaria”. 

Il direttivo del Club Tenco

Il direttivo del Club Tenco ha spiegato insomma che ‘Na notte infame ha effettivamente ricevuto diversi voti dai giurati, ma nella categoria “Miglior album in dialetto”. Tuttavia, secondo il regolamento, i testi dell’opera devono essere scritti e cantati per oltre il 50% in un dialetto o lingua minoritaria, condizione che l’album di Piotta non soddisfa.

Le regole delle Targhe Tenco e le polemiche dei fan di Piotta

Questa spiegazione chiarisce i motivi dell’esclusione, ma non sembra placare del tutto i dubbi sollevati dall’artista e dai suoi sostenitori. La questione mette in luce le rigide regole del Club Tenco e solleva un dibattito più ampio sulla trasparenza e sull’equità nei processi di selezione dei premi musicali. Mentre Piotta e i suoi fan potrebbero rimanere delusi, il Club Tenco difende la propria decisione ribadendo l’importanza di seguire criteri chiari e precisi per garantire la coerenza e l’integrità del premio.

La replica di Piotta

Piotta esprime tutto il suo stupore e disappunto circa il fatto che l’album non sia per oltre il 50% in dialetto romano. Ecco cosa si legge nel suo nuovo post pubblicato su Facebook.

“Care amiche e amici del Club Tenco – Premio Tenco

Leggo con stupore che il sottoscritto Piotta (per anni imputato di troppa romanità da più parti, tanto da aggiungere spesso una Er in più), di colpo lo sarebbe invece…troppo poco.

In pratica, secondo voi, il disco ‘Na Notte Infame non sarebbe romano neppure al 50%, pur avendo titolo, storie, citazioni, luoghi, quartieri, modi di dire, cadenza, calata, slang, rap, ospiti legati alla nostra città.

Quella Roma che ha visto me e mio fratello Fabio nascere e formarci, dal Nomentano (in italiano Nomentano) a Torpignattara (in italiano Torpignattara), e che voi pesate un tanto al chilo, anzi a percentuale (che poi come si fa? C’è una congrega di linguisti, o un’intelligenza artificiale che pesa le parole?).

Sono d’accordo con me i tanti giornalisti e critici che mi hanno votato, evidentemente non hanno colto neanche loro questa romanità al 49%, e con loro le tante realtà associative e culturali capitoline che mi stanno testimoniando affetto e vicinanza, scrivendo quanto questo progetto rappresenti l’anima dell’Urbe (in Italiano Urbe) nel 2024, con 4 milioni di persone di ogni dove e un dialetto spurio in continuo mutamento, anche se a qualcuno piace vederla ancora come quella dei tempi di Rugantino.

PS: e cmq non ho ancora capito il numero esatto dei voti presi da…’NA NOTTE INFAME, gira voce che siano ‘na cifra (una cifra in italiano).

Ad maiora (questo è latino),

Tommaso”

Facebook

Piotta critica l’idea di misurare la romanità in percentuale, sottolineando che molti giornalisti e critici, così come numerose realtà culturali romane, riconoscono e apprezzano il suo lavoro, ‘Na Notte Infame, come rappresentazione autentica dell’anima di Roma nel 2024.

Il Club Tenco chiude la questione con un altro comunicato stampa

Il Club Tenco ha rilasciato una dichiarazione in risposta alle affermazioni pubbliche di Tommaso Zanello, noto come Piotta, riguardanti le votazioni per le Targhe Tenco. Il Club ha sottolineato che, pur riconoscendo la rappresentatività della cultura romana nei brani dell’artista, questo non significa necessariamente che il romanesco sia considerato un dialetto o una lingua minoritaria.

Facendo riferimento all’autorevole parere di Paolo D’Achille, presidente dell’Accademia della Crusca, il Club ha precisato che, nonostante sia difficile tracciare un confine netto tra dialetto romano e italiano, è necessario stabilire un limite pratico per l’assegnazione delle targhe. Questo è particolarmente importante nella categoria “migliore album in dialetto o lingua minoritaria parlata in Italia”, che ha l’obiettivo di valorizzare un patrimonio linguistico spesso trascurato.

L’analisi dell’album di Piotta, ‘Na notte infame, ha rivelato che solo un brano su undici, “Lella…e poi“, è interamente in dialetto romanesco. Le restanti tracce sono per la maggior parte in italiano standard, con solo tre canzoni che contengono elementi dialettali isolati all’interno di testi prevalentemente in italiano.

Il regolamento 2024 delle Targhe Tenco, disponibile pubblicamente sul sito del Club Tenco, specifica che nelle sezioni 1, 2 e 4, almeno la metà dei brani devono appartenere alla categoria in cui concorrono, con alcune eccezioni valutate caso per caso. Pertanto, il Club Tenco ritiene che l’album ‘Na notte infame non soddisfi i requisiti linguistici per competere nella sezione 2 (migliore album in dialetto o lingua minoritaria parlata in Italia), poiché la componente dialettale è nettamente inferiore al 50% del totale.

Il Club ha inoltre chiarito che nella scheda di iscrizione, compilata online dallo staff di Piotta, l’autocandidatura è stata inserita esclusivamente nella categoria 2. Nella stessa scheda, è richiesto di accettare la responsabilità della scelta della categoria. I giurati sono stati informati per iscritto che la scelta della categoria deve conformarsi al regolamento, e che eventuali errori possono portare all’annullamento dei voti nella fase di controllo.

Per il Club Tenco, la questione si conclude qui, ribadendo il rispetto per l’artista ma anche la necessità di aderire rigorosamente al regolamento delle Targhe Tenco. (La redazione)


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