Pino D'Angiò, celebre cantante e icona del funk e italo disco, è morto a 71 anni. Famoso per il successo internazionale "Ma quale idea", ha segnato la musica degli anni '80 con il suo stile unico e anticonformista.
Pino D’Angiò, nato Giuseppe Chierchia a Pompei nel 1952, è morto oggi all’età di 71 anni. Conosciuto principalmente per il suo grande successo “Ma quale idea”, che negli anni Ottanta conquistò l’Italia e l’estero, specialmente in Spagna, D’Angiò è diventato un simbolo della musica disco italiana. La sua carriera è stata caratterizzata da una continua sperimentazione di generi musicali, ma il suo nome è rimasto legato soprattutto al funk e alla cosiddetta “italo disco“.
Il brano “Ma quale idea” non solo ha venduto 2,5 milioni di copie in Italia e 12 milioni nel mondo, ma ha anche conosciuto una seconda giovinezza grazie al remix dei Bnkr44, con i quali D’Angiò ha duettato sul palco del Festival di Sanremo del 2024. Questo ritorno di fiamma lo ha visto sorprendentemente di nuovo in classifica in Inghilterra, raggiungendo il quinto posto nel febbraio scorso. La canzone era stata precedentemente reinterpretata anche dai Flaminio Maphia nel 2005, segno della sua duratura popolarità.
D’Angiò è stato un antidivo per eccellenza, noto per il suo spirito critico nei confronti dei fenomeni musicali. Famoso l’episodio in cui finse uno svenimento al Festival di Sanremo per evitare l’onta dell’eliminazione. Con l’aria stropicciata e indifferente e l’eterna sigaretta accesa, Pino D’Angiò è diventato un’icona pop degli anni ’80, apprezzato per la sua autenticità e la sua resistenza alle convenzioni dell’industria musicale.
Nonostante i gravi problemi di salute, tra cui un tumore alla gola che aveva minato la sua voce, D’Angiò ha continuato a esibirsi fino all’ultimo. «Ho la vita sul filo del rasoio, non so quanto ancora andrò avanti. Vivo grazie a sette stent e un pacemaker. Ho superato sei operazioni alla gola, due tumori polmonari e ho avuto una trombosi agli arti inferiori, un infarto e un arresto cardiaco. Ma non posso né devo fermarmi. La vita, anche quando è drammatica, difficile o complicata è troppo bella, unica e importante per non essere vissuta». E questo ciò che ha dichiarato l’artista italiano in una recente un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
Pino D’Angiò ci lascia con un’eredità musicale ricca e variegata, avendo composto anche per artisti del calibro di Mina. La sua vita, segnata da grandi successi e dalla lotta contro la malattia, è stata un esempio di passione e dedizione alla musica. Il suo contributo rimarrà un punto di riferimento per le generazioni future, e il suo spirito anticonformista continuerà a ispirare artisti e fan. (La redazione)
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