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Nick Mason incanta Vicenza con i Saucerful of Secrets

Nick Mason ha aperto il Vicenza in Festival 2024 con un memorabile concerto dei Saucerful of Secrets, omaggiando Syd Barrett e i Pink Floyd, regalando al pubblico emozioni intense e un'atmosfera magica.

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Alla fine ha vinto la musica. Nick Mason con la band Saucerful of Secrets ha suonato venerdì 19 luglio nella splendida cornice di Piazza dei Signori a Vicenza, aprendo il Vicenza in Festival 2024 e recuperando la data che un anno esatto prima era stata cancellata, a causa di un improvviso temporale. Una set list divisa in due parti più il bis richiesto da un pubblico ammaliato e in visibilio che ha riempito il salotto della città Berica dopo un anno di attesa.

L’omaggio ai Pink Floyd e a Syd Barrett

Prima di iniziare Nick Mason ha voluto ringraziare chi ha reso possibile questo spettacolo e, prima ancora i Pink Floyd, ovvero Syd Barrett, dedicandogli un lungo e commosso applauso. Poi ha anche trovato il tempo e il modo di prendersi gioco di Roger Waters con una falsa telefonata. Tornando alla regina della serata, cioè la musica, è stato uno spettacolo impeccabile, durante il quale Guy Pratt, Gary Kemp, Lee Harris e Dom Beken hanno reinterpretato con magistrale fedeltà brani della storia dei Pink Floyd ante The Dark Side of the Moon. Non so che cosa voglia dire per loro suonare canzoni concepite dal genio di Barrett, con quale umiltà, loro che vengono da una storia musicale comunque prestigiosa, riescano a immedesimarsi in quelle note.

La regina della serata: la musica

Pratt aveva già una ottima conoscenza dei Pink Floyd e non solo musicale, visto che è il genero del tastierista dei Pink Floyd, Richard Wright, ma Kemp, Harris e Beken hanno dimostrato una qualità indiscutibile, confermata dai sorrisi compiaciuti di Mason mentre li osservava divertirsi. Proprio questa è stata l’impressione che i cinque artisti hanno dato al pubblico: sapersi divertire, e divertire a loro volta, mettendosi alla prova con il genio della musica. Perché alcuni brani a cominciare da Remember Me (con la voce di Barrett riprodotta digitalmente), tratto da una delle primissime registrazioni in studio dei Pink Floyd, sono stati tutti concepiti tra la seconda metà degli anni ’60 e la prima degli anni ’70 (del secolo scorso) ma sono ancora tutti dannatamente moderni e alcune loro parti o sonorità, o loro imitazioni, si possono trovare nelle canzoni di autodefinite alternative rock band.

Un pubblico in delirio

Piazza dei Signori era caldissima, non solo per le condizioni meteorologiche anzi, ad accendere il fuoco dentro gli spettatori sono stati Nick Mason, Guy Pratt, Gary Kemp, Lee Harris e Dom Beken nonché lo spirito di Roger Keith Barrett che si sono fatti trascinare dall’affetto del pubblico che ha atteso un anno per questo clamoroso spettacolo. Un’attesa tutt’altro che vana e che ha contribuito a creare ulteriore magica energia attorno al concerto. La pelle d’oca in una torrida sera di luglio non l’avevo ancora provata e fino a venerdì sera non pensavo fosse possibile. Ma la musica è capace di farti vivere queste, e altre, emozioni. (Alessandro da Rin Betta)


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