Riiccardo Vitanza, fondatore e direttore dell'agenzia "Parole & Dintorni", ci racconta la sua esperienza nel mondo dell'informazione e della comunicazione musicale.
Figura di spicco nel mondo della comunicazione musicale, Riccardo Vitanza ha intrapreso il suo percorso professionale in modo quasi fortuito, quantunque sognasse di lavorare con i giornali fin da piccolo. Prima di affermarsi come esperto di comunicazione, ha mosso i primi passi come copywriter, per poi occuparsi dello Zimba, storico locale di Milano per il quale svolgeva varie mansioni, tra cui scrivere lettere agli assessori, redigere testi per l’ufficio stampa e curare una rivista di 80 pagine dedicata alla musica e cultura afro-latina. La svolta arriva nel 1989, quando fonda Parole & Dintorni, agenzia di comunicazione con il quale inizia a seguire il tour italiano di Ziggy Marley. Da quel momento in poi Vitanza si occuperà di numerosi artisti come Ramones, Public Enemy, Beastie Boys, Ice Cube, Pino Daniele, Jovanotti, Giorgia e tantissimi altri. Un’agenzia che continua a crescere e adattarsi alle esigenze del mercato, occupandosi anche di spettacolo, cinema, televisione, teatro, libri e altro ancora. (La redazione)
La mia avventura nel mondo della comunicazione musicale è iniziata per caso. Da piccolo volevo fare il giornalaio o il giornalista, volevo stare fra i giornali. A Milano prima di entrare in contatto con il mondo dell’ufficio stampa ho fatto il copywriter, poi è arrivato lo Zimba, locale per cui ho iniziato a fare di tutto, dalle lettere agli assessori, ai testi per l’ufficio stampa, fino a curare una rivista di 80 pagine di musica e cultura afro-latina, Zimba Magazine. Dopo un anno ho iniziato a lavorare come ufficio stampa. Ho studiato tanto e ho fatto tanta pratica per diventare un esperto di comunicazione.
Parole & Dintorni nasce come ditta individuale nel 1989. Il primo lavoro di ufficio stampa lo feci per il tour italiano di Ziggy Marley. Ho cominciato in un monolocale di 23 metri quadrati che mi faceva da casa e ufficio. Fattorino, segretaria, ufficio stampa… all’inizio facevo tutto da solo, mentre oggi conto 15 persone nel mio staff di Parole & Dintorni.
Il nome della mia società è un omaggio alla mia passione di sempre, la parola scritta. Quindi la parola al centro, mentre “dintorni” rappresenta tutto quello che ci sta intorno, dalle immagini ai visual. Il logo è stato disegnato da Sergio Pappalettera, il grafico di Jovanotti, è stato lui a crearmi il tao.
I primi artisti? Con Trident, che organizzava la gran parte dei tour italiani, cominciai subito a occuparmi in maniera concreta di artisti importanti, in un rapporto mediato con il capo della società con cui dialogavo. Lavoravo molto con gli stranieri, per conto di varie società, come per l’ultima tournée italiana dei Ramones, nonché per i primi rapper d’oltreoceano, da Public Enemy, a Beastie Boys, Ice Cube, Ice Tea Body Count. Intorno al 1997 Pino Daniele, Jovanotti e Giorgia mi chiesero di occuparmi personalmente di loro come ufficio stampa e poi man mano, grazie alle mie capacità, i clienti sono aumentati.
Sono partito dal niente e ogni giorno mi sono conquistato il mio posto, non ho mai pensato di mollare, neanche quando ho incontrato delle difficoltà. Nel 2028 lascerò l’agenzia di comunicazione. Appenderò i comunicati stampa al chiodo e mi dedicherò di più alla cura di me stesso e al volontariato. Ho, grazie a Dio, la fortuna comunque di stare bene economicamente, il giusto per continuare a vivere bene anche senza castelli o automobili di lusso. Ho quello che mi basta per vivere bene.
Sono soddisfatto del mio percorso, soprattutto se penso a quella che è stata la vita di mio padre, di mia madre e dei miei fratelli che hanno sempre fatto gli operai. Cosa posso volere di più? La mia fortuna l’ho sempre condivisa e la condividerò sempre con i miei fratelli, nipoti e collaboratori. Sono generoso e altruista.
L’obiettivo di fondo dell’ufficio stampa, che ormai bisogna chiamare ufficio media, è quello di favorire l’artista nella costruzione della sua immagine: renderla positiva, rafforzarla, consolidarla attraverso l’informazione ai media e la gestione della stessa informazione; quindi, se necessario, influenzando e orientando le opinioni dei giornalisti o addirittura la costruzione delle notizie, ma senza cadere nell’informazione falsa, tendenziosa, faziosa. La funzione più rilevante di un ufficio media è quella di selezionare il flusso di informazioni provenienti dall’artista e tradurla in notizie interessanti. Chi dialoga con i media deve essere un bravo comunicatore, sfruttando le sue conoscenze e le sue capacità professionali, ma anche un abile mediatore ed essere un po’ psicologo. Le doti essenziali, dunque, sono intelligenza, cultura, diplomazia, versatilità, curiosità e fame di sapere. Non tocca ai giornalisti di dover “pescare” nella massa indiscriminata di informazioni spedita dagli uffici stampa il comunicato di proprio interesse, ma è l’ufficio stampa che deve selezionare a chi può interessare quella certa informazione e stabilire qual è il modo migliore per veicolare il messaggio.
Nell’epoca dei social media, del web, dei contatti fugaci e delle relazioni superficiali, il comunicatore possiede un database di contatti ampio e differenziato, costruito e consolidato nel tempo, conosce e rispetta il lavoro dei propri interlocutori, segue alcune semplici regole per veicolare le notizie, mettendosi nei panni di chi riceve e deve pubblicare le informazioni contenute nelle centinaia di comunicati stampa che ogni giorno vengono trasmessi. Quindi, nonostante una notizia diffusa sui social network raggiunga un ampio pubblico, non sarà mai tanto autorevole e affidabile come quella lanciata da una buona agenzia di comunicazione.
I social media nella campagna di comunicazione di un’artista sono fondamentali, ma da soli non bastano. È necessario che l’attività di comunicazione dell’ufficio stampa segua immediatamente quella dell’artista, in modo da veicolare correttamente la diffusione di notizie, guidando le fonti di informazione nel modo corretto, dettando le tempistiche e le modalità più convenienti per l’artista.
La digitalizzazione ha cambiato gli scenari in cui operiamo e ha senza dubbio facilitato nel modus operandi. Prima dell’avvento di Internet si lavorava sulle diapositive, facevamo tanti viaggi per portare fisicamente le foto ai giornalisti. Non esistevano le mail. Nel processo di digitalizzazione è diventato fondamentale l’utilizzo dei social network come piattaforme di divulgazione. Ed è per questo che noi di Parole & Dintorni come agenzia di comunicazione abbiamo un profilo Instagram dove, attraverso nuovi e differenti strumenti, comunichiamo il nostro lavoro.
Già da diversi anni non ci occupiamo più solo esclusivamente di musica (dischi, tour e concerti), ma di spettacolo in generale: eventi, cinema, televisione, libri, teatro, locali. In più, dal 1° marzo 2024 all’interno di Parole & Dintorni è nata una nuova aerea dedicata alla promozione radio e tv diretta da Stefano Seresini. È una nuova sfida, perché finora non lavoravamo sulla promozione televisiva e sul passaggio dei brani, ma principalmente sulle interviste agli organizzatori nel caso di eventi piuttosto che tg o altri particolari casi. Questa novità rappresenta un passo importante nella nostra crescita nell’ottica di adattarsi alle esigenze sempre mutevoli del settore della comunicazione. Sono felice che il responsabile della nuova Area Promozione Radio e TV sia Stefano Seresini, un professionista che con la sua esperienza e la sua competenza contribuisce a consolidare ulteriormente il prestigio di Parole & Dintorni nel mondo della comunicazione, non solo musicale e dello spettacolo.
Consiglio di essere curiosi, di avere fame di conoscenza e di seguire la “scuola Vitanza”: solo con tanto sacrificio, impegno e passione arriveranno ad essere dei professionisti della comunicazione. Il Master in Comunicazione Musicale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel quale insegno, indubbiamente può essere un buon percorso per intraprendere questa strada. I miei ragazzi tendenzialmente arrivano da lì. Ma prima di tutto ciò che conta è lo spirito di abnegazione: servono tanta, tanta, tanta gavetta e tanta umiltà. Doti umane, oltreché professionali.
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