La vicenda di Rokia Traoré evidenzia le complessità delle dispute internazionali legate alla custodia dei minori e solleva importanti questioni sui diritti delle madri e sulle procedure legali.
Da quanto si evince dal comunicato stampa diffuso il 6 agosto 2024 da Ponderosa Music and Art, Rokia Traoré, celebre musicista maliana, è detenuta dal 20 giugno 2024 nel carcere di Civitavecchia, vicino a Roma. L’artista è stata arrestata all’aeroporto di Roma mentre si recava a esibirsi al Colosseo per la festa della musica. La sua detenzione è legata a un mandato d’arresto europeo (MAE) emesso dal Belgio, che l’accusa di aver violato una sentenza del tribunale di famiglia di Bruxelles.
Secondo l’accusa, Rokia Traoré avrebbe portato la figlia in Mali, impedendo al padre di esercitare i suoi diritti di custodia. Tuttavia, l’artista respinge fermamente queste accuse, sostenendo che tutte le prove dimostrano la sua innocenza.
Dallo stesso comunicato di Ponderosa Music and Art si legge che la legale di Rokia Traoré, l’avvocata Maddalena C. Del Re, ha sollevato serie eccezioni riguardanti presunte violazioni dei diritti della difesa nel procedimento belga. La Corte d’Appello di Roma ha accolto queste argomentazioni, sospendendo la procedura di consegna al Belgio e deferendo il caso alla Corte di Giustizia Europea. La decisione di quest’ultima è attesa per settembre 2024.
Nel frattempo, Rokia Traoré rimane in carcere in Italia. Il comitato di supporto sottolinea che, nonostante le accuse, il padre della bambina ha mantenuto regolari contatti con la figlia, sia in Mali che in Europa.
La vicenda si inserisce in un contesto di lunghe dispute legali, iniziate nel 2019, quando Rokia ha denunciato il padre per un comportamento inappropriato. Sui social media, l’artista ha espresso la sua frustrazione, chiedendo giustizia e misure che tutelino le madri e i loro figli.
Rokia Traoré, nata nel 1974 a Kolokani, Mali, è una cantante, compositrice e poli-strumentista di grande talento. Attualmente vive tra Bamako, Bruxelles e Parigi, ma spesso ritorna in Mali. La sua musica è una fusione delle radici tradizionali africane con influenze pop e rock europee e statunitensi. Ha esordito nel 1998 con l’album “Mouneissa”, apprezzato per l’uso di strumenti tradizionali come il n’goni e il balafon, seguito da altri lavori tra cui “Beautiful Africa” (2013), prodotto da John Parrish e considerato un punto alto della sua carriera. Dopo essere stata costretta a lasciare il Mali a causa della guerra civile, ha pubblicato nel 2016 “Né So”, un album che riassume la sua carriera e racconta momenti difficili attraverso una sorta di “terapia in musica”.
Rokia ha esplorato diverse direzioni artistiche, aprendo il World Music Festival di Roskilde nel 2009 e collaborando con Toni Morrison e Peter Sellars per una versione di “Othello” presentata in vari teatri internazionali. Ha inoltre ricevuto il riconoscimento dell’ordine delle Arti e delle Lettere dal governo francese per il suo lavoro con la Fondazione Passerelle. Nel 2015 è stata membro della giuria del Festival del Cinema di Cannes, e nel 2020 ha partecipato alla manifestazione “La Musica dei Cieli”, esibendosi con brani tratti da “Né So”.
La vicenda di Rokia Traoré evidenzia le complessità delle dispute internazionali legate alla custodia dei minori e solleva importanti questioni sui diritti delle madri e sulle procedure legali. La decisione della Corte di Giustizia Europea sarà cruciale per determinare il futuro dell’artista e della sua famiglia. (La redazione)
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✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 10 Agosto 2024