La cumbia, ritmo popolare nato in Colombia, racchiude secoli di storia e contaminazioni culturali. Nata come danza comunitaria afrocolombiana, è oggi un fenomeno latinoamericano influente, con varianti moderne come la cumbia villera e il cumbia rap. Scopri l’evoluzione di questa danza ricca di significato.
La cumbia è una forma musicale e di danza popolare della Colombia, che si è evoluta in un contesto storico segnato dalla colonizzazione spagnola e dalla presenza di culture indigene e africane. La parola stessa, “cumbia”, è oggetto di studio da parte di vari linguisti e musicologi, i quali ne hanno proposto diverse ipotesi etimologiche. Una delle teorie più accreditate, cosi come si legge da Wikipedia, suggerisce che “cumbia” derivi da “cumbé”, un termine di origine bantu utilizzato in Africa per indicare una danza e un tipo di tamburo.
Secondo il musicologo panamense Narciso Garay, la parola condivide la radice linguistica con “cumbé”, che nell’antico vocabolario spagnolo era registrato come “Baile de Negros”, o “Ballo dei neri” a origine africana viene confermata anche dall’antropologa colombiana Delia Zapata Olivella e dal musicologo Guillermo Carbó Ronderos, i quali ritengono che il termine “cumbia” sia legato a danze tradizionali della Guinea Equatoriale, come appunto il cumbé. Gli studi di Fernando Ortiz Fernández, etnologo cubano, rafforzano ulteriormente questa tesi, aggiungendo che “kumba”, “kumbé” e “kumbí” indicano sia tamburi che danze nelle Antille, e che nella lingua bantu tali termini rappresentano concetti legati al suono e al ritmo (Wikipedia).
Nata come una danza collettiva chiamata “cumbiamba”, la cumbia veniva eseguita dagli schiavi africani, che, a piedi nudi sulla sabbia e attorno a un grande falò, formavano un cerchio in cui ballavano e cantavano insieme. La cumbiamba, dunque, rappresentava per gli schiavi un momento di libertà e di socialità, in cui poter incontrare membri della comunità e, soprattutto, mantenere vive le tradizioni della terra d’origine. Con il tempo, questo ballo comunitario si è evoluto in una danza di coppia che, pur mantenendo il ritmo e l’essenza delle percussioni africane, ha assunto un nuovo significato, diventando una forma di corteggiamento.
Il passaggio da cumbiamba a cumbia è avvenuto durante il superamento della schiavitù, quando comunità afrocolombiane iniziarono a stabilirsi in villaggi sulla costa dell’Atlantico. Da rituale collettivo, la cumbia divenne quindi una danza di corteggiamento in cui gli uomini e le donne si sfidavano in un gioco di seduzione, fatto di sguardi, movimenti sinuosi dei fianchi e sorrisi civettuoli. In questo senso, la cumbia può essere vista come una manifestazione della cultura popolare, che unisce simboli africani, amerindi e spagnoli in un unico ritmo e stile di danza.
Durante il Novecento, la cumbia si evolve ulteriormente grazie all’influenza spagnola che introduce nuovi elementi musicali, come il coro e la voce solista. Questa trasformazione rende la cumbia più accessibile al pubblico e la diffonde nelle città della costa colombiana come Cartagena, Santa Marta e Barranquilla, dove inizia ad essere ballata nei locali pubblici. L’introduzione della radio e della televisione negli anni Cinquanta ha poi permesso alla cumbia di varcare i confini colombiani, raggiungendo diversi paesi dell’America Latina e trasformandosi in un genere apprezzato a livello internazionale.
Con il tempo, la cumbia ha continuato a reinventarsi e a incorporare elementi di altri generi musicali. Un esempio è la cumbia villera, sviluppatasi nei quartieri poveri di Buenos Aires: pur mantenendo lo stile ritmico tradizionale, adotta sonorità più commerciali e testi che trattano di temi sociali e urbani. Anche la cumbia rap è un’interessante contaminazione che combina il ritmo della cumbia con il rap statunitense, offrendo un esempio della continua evoluzione del genere.
Oggi la cumbia si trova in numerose forme e interpretazioni, anche grazie alla fusione con generi musicali contemporanei come il pop e l’elettronica. Questo processo di contaminazione ha contribuito a mantenere viva e attuale la tradizione della cumbia, che continua ad affascinare e coinvolgere nuove generazioni in tutto il mondo.
La cumbia rappresenta molto più di un semplice genere musicale: è un simbolo di resistenza culturale e identitaria per le popolazioni afrocolombiane e una testimonianza della complessità e della ricchezza della cultura latinoamericana. Nata in un contesto di sofferenza e oppressione, la cumbia è riuscita a trasformarsi in un linguaggio universale di festa e di espressione popolare, che ancora oggi unisce persone di diverse origini e culture attorno a un ritmo intramontabile. (La redazione)
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