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The Baker Brothers con The Next Last Party, un album dal groove contagioso

Dopo 20 anni di carriera, The Baker Brothers tornano con "The Next Last Party", un album che fonde funk, soul e disco in un mix travolgente. Fiati serrati, ritmi irresistibili e melodie avvolgenti rendono questo lavoro un omaggio al passato e una spinta verso il futuro della loro inconfondibile visione musicale.

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Da oltre 20 anni il quintetto inglese The Baker Brothers continua a tessere un colto groove composto da boogie-funk, acid jazz e soul-pop, e il nuovo album The Next Last Party non fa eccezione, anzi, spinge ancora di più sull’acceleratore con spennellate di disco al crocevia tra omaggio nostalgico e innovazione audace. The Baker Brothers sono Geoff Lai (voce solista e chitarra), Chris Pedley (basso, pianoforte e voce), Paul Young (sassofono), Ted Carrasco (batteria e percussioni) e Scotty Baylis (tromba e tastiere), e dal 2001 sono protagonisti di un impressionante catalogo di 8 album in studio con cui si sono guadagnati, tra le altre cose, un fanbase di fedelissimi in Giappone. 

L’atteso ritorno: funk, fiati e un groove contagioso

The Next Last Party è il loro primo album in 5 anni, ed è un sensazionale distillato del fascino senza tempo del gruppo e della loro visione artistica in evoluzione, con classici elementi funk che i fan conoscono e amano mentre vengono esplorate anche nuove aree musicali e tematiche più profonde. Fedeli alla forma, gli arrangiamenti dell’album vantano sezioni di fiati serrate, una struttura ritmica ferocemente groove e il tipo di riff di chitarra funk che sono sempre stati il marchio di fabbrica dei Baker Brothers, di cui il singolo Sunrise che apre il disco è un ottimo esempio, col suo ritmo contagioso e le linee di basso scoppiettanti.

Un equilibrio perfetto: tra energia e momenti riflessivi

Al contrario Heartbreaker si sposta su un groove Brit-funk, abbinando fiati incisivi alla voce profonda ed emotiva del cantante Geoff, completo di un ritornello ispirato al gospel che sembra una lettera d’amore al genere, un inno al modern funk più morbido. You Are the One è probabilmente la traccia più danzereccia, con quella miscela quasi yacht rock di soul, pop e slap bass disco in cui le melodie sono in primo piano, mentre Sleepwalking vede la partecipazione del guest Nolo e offre una fetta di modern soul che a tratti ricorda Thundercat

Un album da non perdere

L’altra collaborazione del disco è con Frankie Connolly, che appare nella straordinaria Western Morning, dove il ritmo rallenta ad un dolce midtempo che culla l’ascoltatore col suo groove rilassato e tipico arrangiamento soul anni ’70. Altrove The Brexican stuzzica con un’estetica funk-afrobeat dai contorni più duri, Hate It When You Go sviluppa un’idea dream pop anni ’80, e All The Time propone un rnb setoso che si avvicina all’easy listening, con una sezione di archi scintillante. The Next Last Party bilancia ritmi ad alta energia con momenti più riflessivi in una incredibile dimostrazione del talento compositivo e del brio musicale dei Baker Brothers, segnando il loro spettacolare ritorno sulla scena musicale. (Adaja Inira)


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