Con We Were Dead Before The Ship Even Sank torna l’indie rock sghembo e squinternato dei Modest Mouse. Un concentrato di schizofrenia, vitalità e puro sentimentalismo che non ha nulla da invidiare alle precedenti produzioni della band di Issaquah, Washington. Registrato tra Oxford (Mississippi) e Portland (Oregon), il quinto lavoro del “Topo Modesto”, nonostante il suo approccio apparentemente disordinato, mantiene a distanza di mesi tutta la sua isterica e ironica freschezza a partire dall’iniziale March Into The Sea dove Isaac Brock, voce e leader del gruppo, sembra colto da un improvviso attacco d’ira. Una tensione emotiva diffusa, che si percepisce in ogni singola traccia dell’album da cui zampillano passaggi esuberanti e pungenti come Dashboard, Florida e We’ve Got Everything e perle assolute, a tratti anche dai toni languidi, che prendono il nome di Fire It Up, Missed the Boat, Spitting Venom e Little Motel. Composizioni pop rock, vibranti e piene di smalto che trovano il coronamento negli arrangiamenti chitarristici dell’ex Smiths John Marr, nel supporto vocale di James Mercer degli Shins e in un Brock particolarmente ispirato (“Oh and we owned all the tools ourselves not the skills to make a shelf with / Oh what useless tools ourselves”). Per qualcuno We Were Dead Before The Ship Even Sank non sarà certamente l’opera migliore della formazione americana ma per chi scrive è, senza dubbio, quanto di più elettrizzante, provocatorio e travolgente sia uscito nel 2007.[1] (Luca D’Ambrosio)
[1]Recensione pubblicata su ML – n. 51 del 30.01.2008