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Pillole quotidiane: I love you but you’re dead di Mark Eitzel

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Credo che sia capitato a chiunque di alzarsi al mattino e di avere in testa una canzone ben precisa. A me quest’oggi è andata proprio così.

Ho aperto gli occhi, ho fissato per qualche minuto la grossa finestra con le sue lunghe tende di fronte al mio letto e subito sono partite le prime strofe di I love you but you’re dead.

È stata una reazione immediata, come se ogni angolo e ogni oggetto della casa avessero un suono, un ricordo, una canzone da fare ascoltare. (L.D.)

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