Mi alzo presto, bacio la mia compagna, accarezzo il cane e inizio la giornata sorridendo. Percorro qualche chilometro in macchina ascoltando i R.E.M. e penso ancora che il mondo sia un posto bellissimo. Poi entro in un ufficio squallido, mi siedo, scambio due parole con l’automa che ho di fronte e mi accorgo, improvvisamente, che non abbiamo più speranze. È la fine, insomma. (E io mi sento bene).