1988. Penultimo anno di superiori. Il Boss stava per arrivare in Italia e noi non stavamo più nella pelle. I biglietti erano stati presi con largo anticipo alla Orbis di Roma.
Ogni giorno che passava, in classe si respirava sempre di più aria di rock and roll. L’assillo non era tanto la promozione di fine anno, ma la scaletta del concerto.
Finalmente arrivò il fatidico giorno.
Partimmo in undici, o giù di lì, con un carico di birre, panini e cocomeri: destinazione Stadio Flaminio. Più che un concerto fu una gita scolastica, una splendida giornata tra buoni amici.
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