Era un uomo grosso e taciturno, quasi ombroso, però quando cantava ti scioglieva il cuore.
È questo il flashback che ho di Robert Fisher.
Un cantautore. Un artista. Un poeta.
Era l’autunno del 2006. E questa è una delle sue canzoni che mi porterò sempre dentro, come una cicatrice indelebile.
P.S.
Chissà in quale terra sarà atterrato adesso. E chissà da quale riva ci starà guardando.
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